La sfida è la seguente: introdurre un approccio alla sviluppo sostenibile nelle pratiche organizzative aziendali. Per farlo, Bsi, British Standard Institutions, propone un «corso di alta formazione in Management of sustainable development» per dirigenti e professionisti di società pubbliche e private. Il percorso si sviluppa in 160 ore in cui gli interventi dei docenti si alternano alle testimonianze di manager ed esperti del mondo aziendale italiano.
Da segnalare venerdì prossimo 23 luglio, un seminario online gratuito di presentazione, che potrà essere utile per avere informazioni dettagliate e precise su programma, didattica, docenti, aziende coinvolte. Il corso è patrocinato dal Consolato Britannico e dalla Camera di Commercio Inglese.
Bsi parte dalla considerazione che «il successo duraturo di un’organizzazione dipende dalla capacità di soddisfare nel lungo periodo e in modo bilanciato i bisogni e le aspettative dei propri clienti e altri portatori di interessi, integrando le prestazioni economiche, ambientali e sociali in tutti gli aspetti operativi». Un approccio coerente e strutturato è considerato «necessario per misurare e indirizzare le opportunità, le pressioni e le regole che il mercato moderno presenta».
Il programma prevede l’analisi di casi aziendali concreti, comprende il corso per Lead Auditor BS EN 16001: Sistemi di Gestione per l’Energia. Al termine, un esame per conseguire la qualifica di Sustainability & Risk Advisor. Una novità nel vasto panorama formativo dedicato ai professionisti, che in questa stagione vede la presentazione di diverse opportunità in vista del prossimo autunno.
Ai futuri manager dell’internazionalizzazione si rivolge il “Master universitario in Economia e gestione degli scambi internazionali” promosso da Aice (associazione italiana commercio estero), in collaborazione con Confcommercio, e dalla Facoltà di Economia dell’Università Cattolica di Milano con il supporto della Scuola Superiore.
Si rivolge a chi è interessato a particolari tipi di carriera (export manager, buying manager, figure commerciali) nelle aziende internazionali. Inizia il 25 ottobre 2010 e si conclude un anno dopo, il 31 ottobre 2011 e prevede anche 480 di progetti sul campo. Il calendario è stato pensato per facilitare le aziende che intendono far partecipare i propri collaboratori.
Le imprese, spiega Claudio Rotti, presidente Aice, «sanno che non basta più avere un buon prodotto. È necessario avere competenze specifiche tecnico-specialistiche in almeno quattro aree di competenza (economica, giuridica, linguistica, socio-culturale) non sempre presenti in azienda. Per intercettare la domanda estera sono perciò necessarie risorse umane competenti. Da qui la necessità del Master».
Questa breve panoramica può terminare con la prima edizione del Master in Service Design di Domus Academy, recentemente presentato alla Triennale di Milano. Da gennaio a dicembre 2011, 11 mesi di lezioni per formare professinalità specifiche nella progettazione di servizi. Il corso integra contenuti di management e organizzazione a quelli relativi al progetto della relazione con gli utenti-consumatori, si rivolge a laureati in aree business, umanistiche e del progetto e ai professionisti interessati al settore dei servizi.
«Dai suoi primi passi ad oggi – spiega Elena Pacenti, direttore del Master – la disciplina del service design ha conosciuto uno sviluppo significativo sia sul terreno della ricerca teorica che delle esperienze applicative. Esso si presenta come uno degli approcci più promettenti di fronte alla domanda potenziale di progetto del settore dei servizi: quali valori trasmettere alle nuove figure professionali? Quali i settori e gli ambiti cui ci si rivolge? Quale innovazione e quali strumenti? Quali evidenze tangibili?». Per supportare il lancio, è previsto un concorso “unexpected courtesy”, che mette in palio due borse di studio entro il 6 settembre, che coprono il 50% dei costi.