Oggi, una delle prime cose che si fa dopo aver conosciuto una persona, è cercarlo su Facebook, non solo per creare un rapporto personale ma anche come strategia di marketing.
Avere il maggior numero di contatti possibile permette a ristoranti, pr, organizzatori di eventi di invitare a costo zero un vastissimo numero di persone, creando una visibilità che altrimenti richiederebbe molte più risorse in termini di budget e tempi. Essere presenti, virtualmente, in social network quali Facebook, Twitter o anche Youtube, significa avere un potenziale sia pubblicitario che per le ricerche marketing enorme.
Poter apprendere i gusti, le inclinazioni o ancora di più i feed-back di nuovi prodotti, direttamente dal consumatore e in modo estremamente capillare costituisce un grandissimo vantaggio per le aziende. Senza contare che queste pagine rappresentano una vetrina sul mondo a un costo decisamente limitato.
Certo, per ottenere risultati incoraggianti e apparire sulle prime pagine dei motori di ricerca, bisogna conoscere il funzionamento del web 2.0, SEO (search engine optimization), al fine di ottimizzare la visibilità.
Secondo Ask, il centro di ricerca dell’università Bocconi di Milano, circa il 70% delle imprese nostrane ha investito nella comunicazione interattiva, mentre il 71% delle aziende sia europee che nordamericane è provvista di un team appositamente dedicato ai social media. La presenza in rete su social network come Facebook, Flickr, Linkedin stimola la creazione di un’offerta segmentata e una presenza costante che permette alle aziende di monitorare la soddisfazione del cliente stando attente a esaudire anche i nuovi bisogni.
Secondo il Jack Myers Media Business Report, negli Usa si tende a fare sempre più marketing che pubblicità proprio attraverso queste reti sociali, il che ha portato negli ultimi anni le aziende ad aumentare esponezialmente il budget dedicato al miglioramento delle tecniche di visibilità in rete, fino quasi a eguagliare quello della tradizionale pubblicità.