Tempo di risparmi e di riorganizzazioni per alcuni istituti di credito: tra questi Ubi Banca, che ha annunciato un piano di ristrutturazione della propria struttura organizzativa che prevede il taglio di circa 1500 dipendenti e la chiusura di 44 sportelli e la trasformazione di 78 di essi in minisportelli.
Il piano dell’Unione Banche Italiane prevede anche una riduzione dei costi annui per un importo di almeno 115 milioni di euro a partire dal 2014 e di una settantina di milioni già nel 2013, ottenute sia attraverso minor costo del personale sia attraverso minori spese amministrative. La diminuzione del numero di dipendenti sarà attuata attraverso l’utilizzo di strumenti previsti dal contratto, come l’impiego di fondi di solidarietà che accompagnino i lavoratori alla pensione e da una maggior flessibilità nell’orario di lavoro.
Una definizione delle modalità del taglio del personale e una definizione puntuale delle variabili e dei relativi costi sarà possibili solo dopo una serie di incontri che si terranno con le organizzazioni sindacali da qui al mese di ottobre, quando il quadro sarà più completo.
I tagli che effettuerà l’istituto guidato da Victor Massiah passano anche dalla riduzione di almeno il 20% dei costi complessivi della governance attraverso la riduzione del numero dei Membri degli Organi Societari e dei loro emolumenti annui. Ci sarà poi una revisione completa del modello di servizio dedicato alla clientela – sia Private sia Corporate – attraverso l’apertura di 46 punti operativi di presidio unico della clientela private e corporate che siano in grado di proporre un’offerta integrata unica al tessuto imprenditoriale tipico dei territori in cui è presente il Gruppo nato nell’aprile 2007 salla fusione per incorporazione fra Banche Popolari Unite e Banca Lombarda. Quest’ultima misura punta soprattutto a favorire lo sviluppo di opportunità ulteriori di ricavo.
I tagli di personale di Ubi Banca seguono quelli annunciati nelle ultime settimane da banche come Monte dei Paschi, Intesa SanPaolo e Unicredit.