Come anticipato durante lo scorso settembre, eBay ha infine portato a termine l’attesa cessione di Skype, il celebre servizio di comunicazione istantanea online. Il 70% dell’asset appena venduto passa nelle mani di un gruppo di investitori guidato da Silver Lake Partners, soggetto che comprende al proprio interno anche Joltid, la società realizzata dai fondatori di Skype. All’interno del gruppo che costituisce la nuova proprietà spicca anche Andreessen Horowitz di Marc Andreessen, considerato uno dei padri fondatori della Rete e impegnato in una società di investimenti.
Stando alle prime informazioni, la cessione di Skype ha consentito a eBay di incassare circa 1,9 miliardi di dollari e altri 125 milioni di dollari destinati a essere versati prossimamente. La società del celebre portale per le aste online conserva una quota pari al 30% e ottiene dai fondatori di Skype il ritiro delle cause legali nate in seguito alla decisione di separare il sistema per le chiamate in VoIP dal resto degli asset di eBay.
Niklas Zennstrom e Janus Friis, i due fondatori di Skype, manterranno una quota pari al 14% attraverso la loro nuova società Joltid e saranno ancora membri del board. Il restante 56% dello stake da poco ceduto sarà invece detenuto da Silver Lake Partners, dal Canada Pension Plan Investment Board, da Andreessen Horowitz e da alcuni altri investitori.
Nel corso dei primi giorni di novembre, Marc Andreessen aveva definito Skype come una delle più importanti società oggi esistenti in Rete. Una dichiarazione che aveva destato scalpore e che aveva di fatto confermato il particolare interesse del celebre protagonista del Web per la società. Le affermazioni di Andreessen erano giunte a poche ore di distanza dal raggiungimento di un accordo tra Zennstrom e Friis ed eBay per ottenere il 14% di Skype e porre fine ai contenziosi legali ancora in corso.
A distanza di quattro anni circa dall’acquisizione di Skype, eBay si libera di un asset sul quale aveva scommesso molto sborsando circa 2,6 miliardi di dollari e rivelatosi meno utile e redditizio del previsto. La società specializzata nelle aste online non è riuscita a costruire un modello di business utile per supportare le proprie attività principali sul web ed ha infine optato per la cessione.
La nuova proprietà di Skype dovrà ora conquistare gli obiettivi mancati da eBay. Il sistema per la comunicazione tramite VoIP gode di un ampio bacino di utenti e di introiti in crescita, ma potrebbe trovarsi impreparato dinanzi alle sfide imposte dai nuovi competitor. Con il proprio servizio Google Voice, per esempio, la società di Mountain View mira a drenare l’utenza degli altri sistemi VoIP offrendo servizi innovativi e altamente integrati con le proprie applicazioni online.
La mancanza di particolari vincoli dovuti a eBay e la presenza di alcune personalità di spicco, tra le quali i due fondatori di Skype e Andreessen, potrebbero consentire alla nuova proprietà di rilanciare il sistema e di non perdere posizioni nei confronti della concorrenza. Per Skype si apre un nuovo inizio e il clima più sereno rispetto agli ultimi mesi burrascosi potrebbe fornire gli spunti necessari per tornare a innovare in tempi brevi.