A causa della difficile congiuntura economica, stenta ancora a riprendersi la produzione industriale nel vecchio continente. La conferma giunge da Eurostat, l’Ufficio statistico dell’Unione Europea, che ha da poco diramato i dati riferiti allo scorso mese di ottobre [pdf]. Stando al rapporto dell’istituzione, nell’area Euro la produzione industriale è diminuita di 0,6 punti percentuali su base mensile e dello 0,7% nell’Europa dei 27 Stati membri.
Dati poco confortanti e in sensibile controtendenza rispetto al mese precedente, quando il comparto industriale diede alcuni lievi segnali di ripresa con un aumento della produzione pari allo 0,2% tra i paesi che adottano l’Euro e un incremento intorno allo 0,1% nell’Europa dei 27. I dati forniti da Eurostat dimostrano la loro gravità se proiettati su base annua. Tra lo scorso ottobre e il mese di ottobre 2008 la riduzione complessiva nell’area Euro della produzione industriale è stata pari a 11,1 punti percentuali mentre il declino medio tra tutti gli Stati membri è stato pari al 10,2%.
«Nel mese di ottobre del 2009 rispetto al mese di ottobre del 2008, la produzione dei beni non durevoli nel segmento consumer è diminuita del 3,5% nell’area Euro e del 2,9% nell’Europa dei 27. La produzione dell’energia è diminuita del 6,8% e del 7,0% rispettivamente. I beni intermedi sono diminuiti del 12,4% nell’area Euro e del 12% nell’Europa dei 27. I beni durevoli sono scesi del 14,9% e del 12,4% rispettivamente. I beni capitali sono diminuiti del 16,3% nell’area Euro e del 15,2% nell’Europa dei 27» si legge nel rapporto da poco stilato dagli analisti di Eurostat.
I dati forniti dall’istituto statistico dimostrano come la produzione industriale sia diminuita in buona parte degli Stati membri dell’Unione, naturalmente con sfumature e ridimensionamenti diversi a seconda dei singoli contesti economici. Tuttavia, Irlanda e Polonia hanno fatto registrate dati positivi, attestandosi rispettivamente intorno ai 2 punti percentuali e all’1,1%.
Le riduzioni maggiormente sensibili nella produzione industriale sono state registrate in Estonia, quasi a quota -21%, in Finlandia e in Slovenia, rispettivamente con valori percentuali intorno a -19.1 punti e -18,4. In alcuni Stati membri il declino è stato invece sensibilmente minore: è il caso della Romania (-1,4%), del Portogallo (-5,2%) e dei Paesi Bassi (-6,1%).
Nonostante il difficile momento dettato dalla crisi e i dati poco incoraggianti sul fronte della produzione dello scorso settembre, l’Italia si muove in territorio positivo. Durante il mese di ottobre, il Bel Paese ha fatto registrare un incremento nella produzione industriale pari allo 0,5% su base mensile, una prestazione ben distante dai -5,1 punti percentuali rilevati nel mese di settembre. La variazione su base annua è invece pari a -11,8%, dato peggiore rispetto alla media Europea e della sola area Euro.
Sempre nella giornata di oggi, Eurostat ha rilasciato le prime previsioni sull’occupazione nel terzo trimestre 2009 nel vecchio continente. Il numero di occupati nell’area Euro è diminuito dello 0,5% (circa 712mila unità) e di una identica cifra percentuale nell’Europa dei 27 (oltre un milione di unità). Su base annua il tasso di occupazione è dunque diminuito di 2,1 punti tra i paesi che adottano l’Euro e del 2% nell’intera Unione Europea. Secondo numerosi analisti, i dati sui livelli di occupazione potrebbero peggiorare nel corso dei prossimi mesi in seguito al previsto picco della crisi del mercato del lavoro. Stando alle previsioni maggiormente pessimistiche, per un recupero almeno parziale potrebbe essere necessario attendere i primi mesi del 2011.