Spirito imprenditoriale, innovazione, direzione strategica, leadership e capacità di fare squadra, risultati finanziari, impatto nazionale o globale e responsabilità individuale e sociale di impresa. Gli imprenditori in possesso di questi criteri hanno tempo fino al 15 luglio per inviare le proprie candidature alla quindicesima edizione del Premio L’Imprenditore dell’Anno. Per iscriversi bisogna essere alla guida, da almeno tre anni, di un’azienda che nell’ultimo esercizio abbia registrato un fatturato uguale o superiore a 25 milioni di euro.
Promosso da Ernst & Young, leader mondiale nei servizi professionali, il premio in Italia è nato nel 1997 e consente ai vincitori di gareggiare a livello internazionale, attraverso il World Entrepreneur Of The Year che verrà assegnato nella primavera del 2012 a Montecarlo.
Ad aggiudicarsi il titolo internazionale quest’anno è stata Olivia Lum, CEO e Presidente di Hyflux Limited di Singapore, prima donna a vincere il premio.
Sarà invece Palazzo Mezzanotte, sede della Borsa italiana a Milano, ad ospitare la premiazione nel mese di novembre. Qui, l’anno scorso, è stato premiato imprenditore dell’anno Stefano Landi, Presidente di Landi Renzo, gruppo di Cavriago (RE), leader mondiale nel settore dell’ecomobility con la progettazione, produzione e commercializzazione di componenti e sistemi di alimentazione alternativi per autotrazione a GPL e metano.
Tra i vincitori di categoria per l’Industrial Products è stato premiato Davide Trevisani di Trevi, per Retail & Consumer Products Iginio Straffi di Rainbow, per Food & Beverage Alberto Bertone di Fonti di Vinadio, per Energy Gian Luigi Cola e Massimo Toffolutti di Faber Industrie e infine per la categoria Emerging Stefano Neri di TerniEnergia.
Il premio, come ha sottolineato Dante Valobra partner di Ernst & Young, «oltre ad essere un riconoscimento alla storia, alla cultura e alla capacità di sviluppo economico e sociale di modelli di imprenditori italiani si prefigge di celebrare quegli imprenditori che con tenacia e caparbietà sono riusciti a sviluppare idee innovative, modelli organizzativi nuovi e risultati d’eccellenza. Il nostro sistema ha bisogno di fiducia e non possiamo pensare di ridare slancio all’economia prescindendo dal motore della ripresa e cioè dagli stessi imprenditori».