L’Unione Europea e il Fondo Monetario Internazionale controlleranno che l’Italia rispetti gli impegni economici per il pareggio di bilancio e la crescita. Lo hanno confermato oggi Josè Manulel Barroso, presidente della Commissione Ue, e Herman Van Rompuy, presidente del Consiglio Europeo. Si tratterà di un’azione di monitoraggio costante, mentre par di capire che non c’è alcuna richiesta di apertura di una specifica linea di credito per l’Italia presso il Fmi. Sono le novità relative al nostro paese che emergono dal G20 in corso a Cannes.
A questo proposito, ha spiegato Barroso, «la prossima settimana ci sarà una missione in Italia». Una missione che servirà a «verificare le misure in modo dettagliato e di vigilarne l’esecuzione», cosa che il presidente della Commissione definisce «molto importante per la credibilità». Barroso ha specificato una volta per tutte che «la situazione dell’Italia è molto diversa da quella della Grecia». E dalle sue parole emerge che la proposta di questa azione di monitoraggio sarebbe partita dall’Italia, che ha chiesto «volontariamente all’Fmi di monitorare l’applicazione dei suoi impegni».
Le dichiarazioni di Van Rompuy forniscono ulteriori conferme: «L’Italia ha invitato l’Fmi a verificare ogni trimestre, in collegamento con il ministro dell’Economia Giulio Tremonti, l’attuazione delle misure». E ha anche «dato alla Commissione europea la missione di valutare» queste misure (si tratta in estrema sintesi del piano anti-crisi che l’Italia ha anticipato nella lettera a Bruxelles della settimana scorsa e che il premier Silvio Berlusconi ha poi illustrato più nel dettaglio ai partner europei a margine di questo G20), di farlo «in modo dettagliato» e di «vigilare sull’esecuzione» del piano anti-crisi.
Il problema fondamentale individuato, dunque, che con questa missione accompagnata dall’azione di monitoraggio del FMI si vuole risolvere, sembra essere quellodi un problema di credibilità del paese, in particolare di fronte ai mercati. L’Italia deve convincere i mercati che le riforme di cui si sta parlando (mercato del lavoro, crescita, dismissioni, liberalizzazioni, pareggio di bilancio) saranno effettivamente attuate e in modo efficace.
«Bisogna essere oggettivi: ci sono dubbi nei mercati» ha detto chiaro e tondo Barroso. E proprio questo «è questo il motivo per cui l’Italia attuerà tutte le misure».
Come è noto, dopo le due manovre finanziarie che si sono succedute l’estate scorsa, contenenti misure varie (dalla previdenza al fisco) per raggiungere il pareggio di bilancio al 2013, in corso c’è una nuova manovra: si tratta del piano che il governo sta mettendo a punto dei dettagli proprio in questi giorni, che è stato al centro dei vertici dei giorni scorsi e del Consiglio dei Ministri di mercoledì sera, e che saranno contenuti nel maxiemendamento che arriverà al Senato la settimana prossima, blindato da voto di fiducia.
Nel frattempo si avviano a conclusione i lavori del G20 di Cannes, che si concentrano su un aumento delle risorse del Fmi, forse nella creazione di uno strumento sempre del Fmi per prestare soldi ai paesi in crisi di liquidità, e su un potenziamento del Fondo di stabilità europeo.