De Longhi ha messo le mani sul marchio Braun da Procter & Gamble, con la formula della cessione in licenza perpetua. L’accordo, oltre a questo, prevede anche l’utilizzo dei brevetti facenti capo all’azienda di piccoli elettrodomestici per la casa e la cessione del magazzino e di alcuni asset produttivi. La proprietà resta invece a P&G.
Nella transazione tra l’azienda trevigiana e quella statunitense prevede anche che una parte del personale P&G assunto nella sede tedesca vicino a Francoforte diventino dipendenti De Longhi nel giro di qualche settimana.
L’intesa in oggetto riguarda un settore che genera un fatturato annuale di circa 200 milioni di euro, proveniente in gran parte dall’Europa e che contribuirà a far lievitare i ricavi De Longhi, che nel 2011 hanno toccato quota 1,6 miliardi di euro contro i quasi 80 miliardi fatturati nel 2010 dall’intera Procter & Gamble.
Il prezzo concordato è suddiviso in tre componenti: 50 milioni, pagabili al momento della finalizzazione degli accordi, 90 milioni (in valore attuale) differiti, in quote annuali costanti, nei prossimi 15 anni, e una quota variabile (da 0 a 74 milioni , in valore attuale) legata alle vendite a marchio Braun nei primi cinque anni.
“Siamo particolarmente orgogliosi di aver raggiunto un accordo con Procter & Ggamble sulla divisione household di Braun” ha detto Fabio De’ Longhi, amministratore delegato del gruppo. “Questo prestigioso marchio ci permetterà di potenziare la nostra equity story nel segmento alto di gamma del business del piccolo elettrodomestico, caratterizzato da prodotti con un elevato contenuto di qualità, innovazione e design”.
La transazione ha portato soddisfazione anche alla P&G, il cui vicepresidente, Dimitri Panayotopoulos ha detto: “Questo è un eccellente accordo per Braun e per P&G. De Longhi ha una consolidata esperienza nello sviluppo di piccoli elettrodomestici di gamma alta e costituisce il partner perfetto per accelerare la crescita di valore del marchio Braun in queste importanti categorie, il che ci consentirà di concentrare le nostre risorse interne nell’espandere la nostra presenza nel settore ad elevata crescita dei prodotti per la cura della persona”.
Gli analisti e le banche hanno accolto favorevolmente l’operazione, che permetterà alla De Longhi di lanciare sui mercati europei (sopratutto quelli dell’est) nuovi tipi di prodotto sui quali sono state investite molte risorse.
La notizia della transazione ha fatto volare in Borsa il titolo De Longhi che, nell’ultima settimana, aveva guadagnato il 12%, nell’ultimo mese il 10,8% e nell’ultimo anno il 41%.