Il ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera, in un’intervista a una radio nazionale si è detto contrario all’aumento dell’Iva per non gravare sui cittadini e sulle imprese con una ulteriore tassa che inasprisca una pressione fiscale già alle stelle.
“Non è questo il momento di aumentare l’Iva, visto che l’ammontare del peso fiscale è già molto elevato. Pertanto non vedo spazio per ulteriori misure impositive che graverebbero sulle spalle dei cittadini. L’ Italia ha già fatto una cosa importantissima, cioè rientrare con credibilità su tutti i tavoli. In questa cosa il premier Mario Monti ha fatto un miracolo e l’Italia ora è protagonista, in alcuni casi riferimento, su tutti i tavoli internazionali, dobbiamo risolvere la situazione”.
Un secco no a Iva e a patrimoniali varie, che arriva in un momento in cui comunque non si prevede una riduzione delle tasse per cittadini e aziende e che vede “le nostre banche ancora solide, anche se alcune sono in difficoltà: sono passate attraverso le crisi con le proprie forze, con i propri soldi, con quelli degli azionisti, senza mai chiedere aiuto allo Stato.
“Non sostenere la Moneta Unica ha implicazioni forti e negative soprattutto per Paesi come l’Italia, che hanno fatto la loro parte di lavoro sul fronte interno ma che hanno bisogno di un contesto europeo più convinto di se stesso”. Il titolare del dicastero ha poi ricordato anche che fra gli obiettivi della politica di spending review messa in atto dall’Esecutivo c’è proprio quella di evitare il ricorso a nuove tasse e all’Iva in particolare, cosa che porterebbe a un calo dei consumi e a effetti negativi sull’economia italiana.
Riguardo al decreto Salva Italia e all’introduzione dell’Imu, Corrado Passera ha detto che l’obiettivo era di mettere una tassa chiara e trasparente sui patrimoni immobiliari “cercando di ridurre l’impatto sulle proprietà immobiliari più ridotte”. Notizie poco confortanti, invece, sulla diminuzione del carico fiscale sulle spalle dei cittadini e delle imprese: l’idea futura è di abbassare le tasse a chi le paga, anche se questa misura non potrà essere attuata in tempi brevi.