Manager pubblici, in 18 sopra il tetto stipendi

di Carlo Lavalle

14 Settembre 2012 09:30

Stipendi manager: secondo il ministro Patroni Griffi, sono ancora 18 i dirigenti pubblici che guadagnano oltre il tetto imposto dal Salva Italia.

I manager pubblici che hanno uno stipendio al di sopra del tetto di 294.000 euro fissato dal decreto Salva Italia approvato dal governo Monti sono ancora 18.

Lo ha dichiarato il ministro per la Pubblica Amministrazione e la Semplificazione Filippo Patroni Griffi durante un intervento alle commissioni Affari costituzionali e Lavoro della Camera dei deputati.

Questo numero è però relativo ad un primo monitoraggio che riguarda 37 amministrazioni pubbliche su 80 interessate. Il ministro ha assicurato di poter concludere la verifica entro la fine del mese.

“Finalmente – ha dichiarato – cominciamo ad avere dati certi, c’è un buon grado di rispondenza alla normativa, molte amministrazioni hanno già effettuato riduzioni e ora dobbiamo vedere la situazione dei cumuli”. Qualche ufficio non ha risposto all’interrogazione ministeriale, ha aggiunto, ma si tratta di “piccoli enti in cui noi non ci poniamo neanche il problema dello scostamento”.

In sede di commissione si sta esaminando il testo di alcune proposte legislative che prendono in considerazione l’ipotesi di allargare il limite di stipendio all’intero corpo dei dirigenti che percepiscono emolumenti, direttamente o indirettamente, dallo Stato. Tuttavia, nel corso della discussione sono emerse posizioni che prevedono eventuali deroghe al tetto predisposto.

“Molti di noi – ha sostenuto Roberto Zaccaria (Pd) – è favorevole a inserire nella legge alcune deroghe per casi particolari. Un Manganelli, un Canzio o un Befera è giusto che abbiano retribuzioni pari alla loro responsabilità”.

Il governo però non sembra intenzionato per il momento a deviare dalla linea stabilita dalla norma del decreto Salva-Italia anche se il ministro Patroni Griffi ha garantito che le volontà di modifica espresse dai parlamentari saranno portate all’attezione del presidente del Consiglio.