Dopo i 40 il calo del testosterone è fisiologico, ma a calare non è solo la quantità dell’ormone presente nel corpo ma tutte quelle migliorie ad esso correlate: attività sessuale, prontezza cognitiva, memoria e tonicità fisica. Sicuramente non ci è dato fermare i segni del tempo ma possiamo contrastare la discesa inesorabile dell’ormone maschile con qualche accorgimento.
Non è un elisir di lunga vita ma, senza ombra di dubbio, la stimolazione della produzione di testosterone è possibile, parola di grandi imprenditori. Mantenersi più giovani con pochi accorgimenti si può: giusta alimentazione e attività fisica contribuiscono al processo. Si dice che la pancetta sia il primo sintomo di declino dell’ormone maschile e che il suo aumento sia proporzionale al calo ormonale, un’avvisaglia della sindrome metabolica.
Come chiarisce il responsabile dell’unità endocrinologa del San Raffaele di Milano, Roberto Lanzi, uno dei segnali di questa sindrome è proprio l’obesità che crea sofferenza nel testicolo e quindi nella produzione degli ormoni. Lo sport è uno stimolatore naturale della produzione del testosterone, i medici consigliano attività aerobica al fine di perdere peso, anche una camminata veloce per almeno 60 minuti al giorno, ma anche corsa, bicicletta, pattini e tutto quello che è movimento va bene.
Per quanto riguarda l’alimentazione, bisogna mangiare di meno, la corsa aiuta ma non dà il via libera all’abbuffata, anzi. La dieta mediterranea sembra essere quella più efficace per la produzione di testosterone e consiste nel 55% carboidrati, 15% proteine e 30% grassi, possibilmente non saturi (latticini e carne rossa).