Lotta alla corruzione, legalità, trasparenza: sono valori che la classe dirigente ha fatto propri, impegnandosi a difenderli anche per il bene del Paese. Lo ha sottolineato Giorgio Ambrogioni, presidente della Cida, nel corso dell’incontro al Quirinale con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
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«Ci sentiamo responsabilmente portatori di un’idea di impresa e di pubblica amministrazione che mette in primo piano le ragioni della legalità, dell’equità e della sostenibilità. Siamo, da sempre, tra i più tenaci avversari della corruzione e della criminalità che devastano le regole del mercato, diffondono la concorrenza sleale e generano sfiducia nei cittadini. Nonostante ciò, le classi dirigenti del Paese (noi in primis) sono chiamate a domandarsi, con onestà intellettuale, se non si possa e non si debba fare di più e meglio per combattere questi fenomeni inaccettabili.»
Ambrogioni ha poi focalizzato l’attenzione sulla ripresa dalla crisi, sugli sforzi compiuti per contrastare la disoccupazione e valorizzare il capitale umano, anche investendo sulle competenze manageriali sia nel comparto privato sia nel settore pubblico:
«È indispensabile che nel pubblico si attuino innovazioni in grado di selezionare e formare una dirigenza motivata, responsabilizzata, autonoma, fortemente orientata al risultato.»