ICT: Piccole e medie imprese crescono…poco

di Alessandra Gualtieri

22 Febbraio 2008 09:30

I dati preliminari del Rapporto Assinform sugli investimenti ICT nel Paese premiano il ruolo trainante delle Pmi come leva di sviluppo economico

Cresce, per quanto a ritmi moderati, la spesa ICT in Italia: lo confermano le anticipazioni sul Rapporto Assinform, che sarà presentato ufficialmente in primavera. I dati preliminari, tuttavia, evidenziano già un incremento nel 2% negli investimenti in nuove tecnologie (rispetto al +1,7 dell’anno precedente).

«Un segnale incoraggiante per la nostra economia, sostenuto da un nuovo protagonismo delle medie imprese, cresciute dell’1,9% contro l’1,7% delle grandi e lo 0,6% delle piccole».
Queste le parole del Presidente Assinform Ennio Lucarelli, secondo cui il nuovo passo da compiere è colmare il gap con l’estero. Come? Garantendo la continuità del programma Industria 2015.

Per quanto concerne l’IT, anche l’Hardware ha fatto registrare buone performance. Ancor più il Software, grazie al traino del segmento middleware. Per il 2008, le stime di crescita per l’Information Technology italiano sono del +1,8%.

Nel corso della conferenza stampa di presentazione delle stime Assinform sono state rese note anche le risultanze del dossier Il Made in Italy e le tecnologie informatiche, che ha evidenziato i numerose casi d’eccellenza nel tessuto imprenditoriale italiani.

I casi d’eccellenza sono risultati eterogenei: reti extranet per erogare servizi, sistemi per la conservazione sostitutiva dei documenti fiscali, soluzioni di eProcurement, piattaforme di distretti, applicazioni di Mobile & Wireless (rete cellulare, WiFi e RFid) a supporto del personale e della gestione d’ufficio.

Nel dossier sono quindi segnalate le più innovative soluzioni ICT applicate all’industria del Made in Italy, da cui emergono molti casi di progetti industriali d’eccellenza che utilizzano le nuove tecnologie, ma dal quadro generale emerge una marcata frammentarietà dello scenario ICT nazionale.

Secondo Lucarelli, uno dei filoni su cui puntare per allinearci al resto del mondo potrebbe essere quello del commercio elettronico, che potrebbero ridare linfa al Made in Italy con un giro d’affari di oltre 20 miliardi di euro negli anni 2009/10. I segnali positivi già ci sono: nel 2007 l’ecommerce B2C ha raggiunto quota 5,3 miliardi di euro.