Recensione: Nokia E90 Communicator, minicomputer per le PMI

di Marco Mattioli

Pubblicato 22 Ottobre 2007
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:56

Se ci si volesse riferire con qualche aggettivo alla serie Communicator della Nokia, non può che venire in mente il termine “saga”.

Sono più di dieci anni, infatti, che la casa finlandese mette in commercio i cellulari appartenenti a questa famiglia.

Da qualche tempo, ora, sono in distribuzione le unità  anche dell’ultimo modello destinato a rinnovarne il successo: il Nokia E90.

Come da tradizione questo smartphone ingloba i principali ritrovati della tecnologia del settore, cercando di dare risposta a ogni esigenza. Specie in ambito affari.

In passato ho avuto modo di apprezzare la duttilità  del 9210i, ribadita nei successivi 9300 e 9500, anche se questi ultimi hanno in parte sofferto l’evoluzione della concorrenza.

Pare proprio che l’E90 abbia le carte in regola per potersi imporre tra i terminali del suo genere, grazie anche alle sue potenza operativa e flessibilità  d’uso.

Il microprocessore OMAP con architettura ARM11 da 332 MHz con acceleratore 3D, 80 MB di RAM disponibile e il trasferimento dati ad elevata velocità  HSDPA, lo rendono adatto a soddisfare le esigenze più disparate.

E tutto ciò senza sacrificare peso e dimensioni, pari a 210 grammi e 132 x 57 x 20 millimetri, lievemente inferiori a quelli del predecessore 9500.

Due le novità  interessanti: il modulo GPS integrato (anche se non performante come il SiRFstar III ) e la radio FM per dare ulteriore spazio all’informazione e, perché no, allo svago.

La tecnologia quadband consentirà  a chi viaggia in lungo e in largo di essere sempre raggiungibile, avvalendosi ove possibile anche del supporto Wi-Fi, giusto per ridurre i costi d’esercizio.

Da non dimenticare in termini di produttività  la consueta suite di applicazioni preinstallate, tra le quali spiccano quelle di elaborazioni testi, foglio di calcolo e presentazioni multimediali compatibili con Microsoft Office.

La tastiera si conferma sufficientemente ergonomica. I tasti sono lievemente rialzati nella parte posteriore per rendere migliore la loro identificazione anche in condizioni di scarsa luminosità . La retroilluminazione è direttamente attivabile con un apposito tasto.

Lo schermo mi sembra migliorato rispetto ai modelli precedenti, specie a livello di definizione e luminosità . Può in pratica assumere qualsiasi angolazione, soluzione molto pratica quando lo si usa appoggiandolo su un tavolo. A 90° potrà  essere particolarmente utile nel caso lo si usi in auto come navigatore satellitare, mentre se lo si deve usare a due mani si potrà  aprire completamente (e questa è una novità ). L’unica pecca che ho riscontrato in questa serie è la mancanza dello schermo sensibile al tocco, funzione che avrebbe reso il cellulare a tutti gli effetti come i palmari, migliorandone l’immediatezza d’uso.

Un altro aspetto da sottolineare è rappresentato dalla versione del sistema, costituita dal Symbian Serie 60 3a edizione feature pack 3.1. Questa scelta lungimirante ha consentito di avere immediatamente a disposizione un parco software nutritissimo, elemento chiave anche in prospettiva.

Manca il modulo fax, anche se forzatamente, in quanto non compatibile con il protocollo UMTS. La sua assenza potrà  purtroppo rivelarsi fastidiosa in alcune circostanze.

Ma non è l’unica pecca: non è presente neppure la funzione di zoom dei caratteri, molto spesso apprezzata nei precedenti modelli.