Le soluzioni di Web Advertising si stanno evolvendo: i tempi sembrano maturi per superare il pay-per-click (in cui le imprese inserzioniste pagano solo in base agli ingressi effettivi nel proprio sito internet) e il pay-per-impression, sempre meno in linea con le abitudini degli utenti, che poco amano i banner pubblicitari.
Come emerso nel corso del convegno Lead Generation tenutosi ieri a Roma, è tempo di “pay-per-lead“.
Questo nuovo strumento consente di fruire dei contatti di chi ha cercato informazioni sulla propria azienda registrandosi online: si paga per singolo contatto e solo se in linea con quanto richiesto dal cliente.
«Non ci si può più permettere di restare a guardare o aspettare che sia il cliente a cercarci: bisogna andare a cercare chi può essere interessato ai nostri servizi», è la tesi di Roberto Lorenzetti, Ad di Siseco, promotrice dell’evento.
Il primo passo per mettere in atto tale strategia consiste proprio nel Web-to-lead, ossia l’acquisizione di nuovi contatti dal proprio sito: un contatto si registra, chiede informazioni e magari un preventivo e in automatico, viene catalogato (accettado tali condizioni in fase di registrazione) e messo a disposizione del sistema di Customer Relationship Management.
Il pay-per-lead porta quindi, direttamente nel CRM aziendale, i nominativi di contatti commerciali profilati che hanno chiesto informazioni sui prodotti o servizi della propria azienda, forte dell’apporto dato dai motori di ricerca: sono infatti ben 20 milioni gli italiani e 300 milioni gli europei che contattano le aziende in base ai risultati presentati da Google.
In questo modo si paga solo per i risultati ed il rapporto qualità prezzo, come spiegato da Siseco, appare ottimo.