GoMo: Google porta le aziende nel mobile

di Tullio Matteo Fanti

Pubblicato 2 Novembre 2011
Aggiornato 9 Novembre 2011 17:31

Google GoMo intende motivare ed incentivare le aziende che fanno business attraverso Internet a creare portali fruibili correttamente anche attraverso dispositivi mobile, a tutto vantaggio del business.

Secondo i tecnici Google, molti (se non la maggior parte) dei siti web creati per il business non sono fruibili con facilità all’interno dei dispositivi mobili. Entra così in scena GoMo, iniziativa di casa Google pensata appositamente per offrire alle aziende le risorse e gli strumenti di cui necessitano per creare portali mobile-friendly.

Il servizio GoMo – il cui nome è abbreviazione di Go Mobile – intende aiutare la diverse attività a traghettare i propri contenuti online verso il mondo dei dispositivi mobili. Si parte da una sezione dedicata all’importanza del settore mobile per il business, il cui paradigma alla base è alquanto semplice: meno utenti su dispositivi mobili, meno incassi. Si passa poi alle Best Pratices in tale ambito, per finire con una selezione di Cases Study a cui ispirarsi.

GoMo cerca di rispondere ad una domanda alquanto semplice, la cui risposta può a volte essere piuttosto ardua da computare: come appare il mio portale all’interno dei differenti dispositivi mobile? Il servizio GoMoMeter offre a tale proposito una risposta alquanto pragmatica, simulando la visualizzazione di una URL all’interno di smartphone e tablet.

A conti fatti, GoMo si presenta come una soluzione iniziatica, un aiuto a cogliere l’importanza di aprire al meglio il proprio business anche ai sempre più numerosi clienti che operano attraverso dispositivi mobile e a cogliere con maggiore chiarezza i limiti della propria offerta, senza offrire direttamente un aiuto concreto, se non sotto forma di contatti e risorse da cui partire.

Il portale è attualmente funzionante solo in parte poiché è stato reso prematuramente di pubblica conoscenza, in anticipo rispetto all’annuncio ufficiale da parte di Google.