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Visual shopping: come vendere sui social network di condivisione immagini

di Next Adv

Pubblicato 13 Giugno 2012
Aggiornato 4 Luglio 2013 12:19

Gli utenti amano acquistare online dai social network di image sharing come Pinterest: gli studi sul comportamento dei consumatori e i consigli per un e-commerce virale.

Con l’avvento di Pinterest, il più rivoluzionario in termini di successo, gli imprenditori più attenti al social media marketing hanno cominciato a chiedersi se e come investire sui social network di condivisione immagini, visto che il comportamento d’acquisto del consumatore sembra fortemente condizionato dalla frequentazione di queste community web.

L’indagine “Pinterest is not only for window shopping” condotta da Bizrate Insight ha infatti dimostrato come i social network di image sharing convertono gli utenti in veri e propri consumatori/acquirenti.

Dallo studio sono emersi dati interessanti: oltre il 37% degli intervistati conosce questi social network e quasi 1/3 degli utenti ha effettuato un acquisto.

Alla domanda Ha mai acquistato un prodotto o un articolo dopo averne visto l’immagine su una community di image sharing (come Pinterest)?”, il 32% ha risposto di aver già acquistato. Di questi, il 26% lo ha fatto direttamente, cliccando sull’immagine caricata sul social network, accedendo così alla pagina di e-commerce. Solo il 6% è stato costretto ad aprire una nuova pagina per accedere al portale di commercio elettronico in quanto l’immagine non era correttamente collegata.

La prima conclusione è che l’utente che seleziona un prodotto da una galleria online, è più motivato ad acquistarlo se il processo di pagamento è breve: minore è il numero di click tra immagine del prodotto e form di pagamento, maggiore è la propensione all’acquisto.

Tra gli utenti che non hanno mai acquistato tramite un sito di condivisione di immagini (37%), una piccola parte ha comunque trovato prodotti destinati ad un successivo acquisto (10%) mentre la maggior parte semplicemente non ha avuto ancora tempo di completare la transazione (27%).

Ancora una volta, appare chiaro che la variabile temporale è fondamentale: è importante rendere facile ed immediato il processo d’acquisto, riducendo al minimo lo sforzo dell’utente.

A questo scopo risulta strategico catturare l’attenzione dell’utente con una call-to-action accattivante e ben in evidenza.

Lo studio dimostra infine che le aziende possono sfruttare ulteriormente i social network: il visual shopping emerge infatti come un’ulteriore occasione per aumentare l’interazione con i propri clienti e con i prospect, migliorando e rafforzando l’immagine del brand.

Pinterest – per tornare al nostro esempio primario – è caratterizzato dall’alta qualità delle immagini: una caratteristica fondamentale per attirare l’attenzione degli utenti e non veder confondersi nella marea di contenuti costantemente in aggiornamento.

Le immagini per loro natura comunicano in maniera immediata, colpendo gli occhi e le emozioni dell’utente. Proporre un’immagine efficace e di qualità del proprio prodotto porta con implicito valore aggiunto una sostanziosa dote di viralità: un’immagine accattivante è potenzialmente più condivisa e può stimolare l’attenzione di uno sguardo più attento e interessato.

In termini di engagement, dunque il visual shopping può essere redditizio soprattutto grazie a immagini che giocano sul forte impatto visivo, consentendo all’impresa che investe su di esso di raggiungere un numero elevato di nuovi clienti.