Bonus pubblicità: tax credit nelle more del regolamento

di Anna Fabi

Pubblicato 2 Maggio 2018
Aggiornato 25 Settembre 2018 12:12

Aggiornate le modalità di concessione del credito d’imposta per investimenti pubblicitari incrementali sulla stampa, compresa editoria digitale: nota e chiarimenti.

Con una nota pubblicata sul proprio sito, il Dipartimento per l’informazione e l’editoria della presidenza del Consiglio dei Ministri rende noto di aver aggiornato il precedente comunicato relativo al credito d’imposta a sostegno degli investimenti pubblicitari incrementali effettuati sulla stampa (giornali quotidiani e periodici, locali e nazionali), anche online. A modificare il bonus introdotto dall’articolo 57-bis del Dl 50/2017, estendendolo anche alla stampa online, è stata la Legge n. 172/2017, di conversione del Dl 148/2017.

Regolamento

Con il comunicato, il Dipartimento anticipa alcune delle informazioni utili alle imprese che stanno pianificando investimenti pubblicitari incrementali sulla stampa, in attesa che il regolamento di attuazione sia adottato. Per chiarimenti è inoltre possibile inviare al Dipartimento una email all’indirizzo di posta elettronica: segreteriacapodie@governo.it. Le risposte a quesiti che abbiano un rilievo generale verranno pubblicate così da poter essere consultate da tutti gli interessati alla misura.

Spese ammissibili

In questo modo gli interessati possono decidere subito la pianificazione delle spese per l’acquisto di pubblicità, ovvero spazi pubblicitari e inserzioni commerciali su giornali quotidiani e periodici, nazionali e locali, anche online, nonché nell’ambito della programmazione di emittenti televisive e radiofoniche locali, analogiche o digitali. In sede di prima attuazione, infatti, il beneficio è applicabile anche agli investimenti effettuati dal 24 giugno al 31 dicembre 2017, sempre con la stessa soglia incrementale riferita all’anno precedente.

Ricordiamo che sono ammissibili al credito d’imposta le spese sostenute al netto delle spese accessorie, dei costi di intermediazione e di ogni altra spesa diversa dall’acquisto dello spazio pubblicitario, anche se ad esso funzionale o connesso. Sono escluse dal credito le spese sostenute per l’acquisto di spazi destinati a servizi particolari.