Beacon: nuova frontiera del proximity marketing

di Filippo Vendrame

Pubblicato 17 Maggio 2016
Aggiornato 12 Febbraio 2018 19:33

I dispositivi Beacon sono dei devices compatti che sfruttano la tecnologia Bluetooth Low Energy e che, se posizionati in aree strategiche, permettono di erogare contenuti mirati sui dispositivi mobili (smartphone e tablet) degli utenti. Marketing di prossimità, coupon e offerte, indoor mapping, guide turistiche e museali, servizi, analisi, domotica, sono solo alcune delle destinazioni d’uso delle applicazioni Beacon.

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I Beacon offrono una shopping experience nuova, arricchita, che non obbliga l’utente a effettuare ricerche o consultare volantini e brochure ma in cui sono le informazioni a raggiungerlo laddove servono, dando vita a percorsi interattivi personalizzati e perfettamente in linea con le esigenze degli utenti. Tale tecnologia inoltre consuma pochissima batteria e non richiede la sincronizzazione col telefono ricevente ma invia un segnale continuo ricevuto dai telefoni entro un determinato raggio (da 10 cm a 70 mt), tutto quello serve è un’applicazione realizzata ad hoc, uno smartphone aggiornato e il bluetooth acceso. L’uso dei Beacon permette di raccogliere dati statistici importantissimi sulle abitudini dei consumatori come il tempo di permanenza nei negozi, quali articoli interessano maggiormente, le abitudini di acquisto e più in generale il comportamento degli utenti all’interno degli spazi commerciali.

Luca Vajani, CEO di Aries Tech illustra i vantaggi delle soluzioni Beacon e la loro crescente diffusione:

L’uso dei Beacon è sempre più diffuso e sono sempre più numerose le applicazioni che sfruttano questa tecnologia. Le più recenti statistiche infatti affermano che entro il 2018 solo negli Stati Uniti ci saranno 4,5 milioni di Beacon in uso di cui i 3/4 destinati al retail. I Beacon stanno rivoluzionando il marketing mobile e cambieranno il modo in cui i brand comunicheranno con il proprio target, basti pensare che il 67% degli italiani usa uno smartphone e, secondo un recente studio di Google, il 50% delle applicazioni installate svolgono un ruolo determinante nel processo di acquisto.