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R&S: sì al credito d’imposta per le aziende

di Alessandra Gualtieri

Pubblicato 22 Aprile 2008
Aggiornato 10 Febbraio 2012 16:16

Pubblicato nei giorni scorsi il Regolamento ministeriale per la richiesta da parte delle aziende del credito d'imposta sulle attività 2007 in tema di ricerca e sviluppo

Il Ministero dello Sviluppo Economico, di concerto con quello delle Finanze, ha emesso il Regolamento attuativo sul credito d’imposta alla ricerca e sviluppo (commi 280-282 L.F. 2007).
Il provvedimento ministeriale consente alle imprese di ricorrere agli sgravi fiscali – sulla prossima dichiarazione dei redditi – in relazione ai costi sostenuti per avviare attività di R&S nel corso del 2007.

Quali sono i costi ammissibili per l’azienda? Innanzitutto quelli relativi al personale tecnico-scientifico, alle strumentazioni e all’attrezzatura impiegata, ai fabbricati e ai terreni che ospitano centri di ricerca (in tutti i casi citati, esclusivamente nel periodo in oggetto).

A seguire, i costi per la ricerca contrattuale, per le competenze tecniche e i servizi di consulenza, per i brevetti acquisiti, per le spese generali e i costi d’acquisto di materiali e, infine, per le forniture e i prodotti utilizzati nelle attività di ricerca e sviluppo.

A questo punto, però, è bene specificare quali siano le “attività di R&S” ammesse alla richiesta di credito d’imposta, secondo quanto riportato dal Decreto Ministeriale: ricerca pianificata, indagini critiche, lavori sperimentali o teorici svolti per acquisire nuove conoscenze. E poi ancora, acquisizione, combinazione, strutturazione e utilizzo delle conoscenze tecnico-scientifiche e capacità esistenti.

Tutte le attività di ricerca e sviluppo non devono avere finalità commerciali, a meno che non si tratti di prototipi i cui costi di fabbricazione siano troppo elevati.