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R&S, incentivi record alle imprese

di Barbara Weisz

3 Ottobre 2016 13:13

Come funziona il credito d'imposta R&S nella Legge di Stabilità 2017, al 50% fino a 20 milioni di investimenti: imprese ammesse, costi agevolabili, differenza con l'attuale beneficio.

Le imprese che nel 2017 investiranno  in Ricerca e Sviluppo potranno utilizzare un credito d’imposta al 50% (raddoppiato rispetto all’attuale) da applicare a un tetto di spesa fino a 20 milioni di euro (quadruplicato dagli attuali 5 mln). I due incentivi fiscali troveranno posta nella prossima Legge di Bilancio (Stabilità 2017), nel più vasto quadro di misure di stimolo all’Innovazione e all’Industria 4.0 in Italia. Vediamo esattamente in cosa consiste la misura.

=> Ammortamenti in Legge di Stabilità 2017

Incentivo

L’aliquota al 50% varrà per tutte le spese R&S, sostituendo l’attuale differenziazione (25% per quote di ammortamento di strumenti e attrezzature e 50% per il personale altamente qualificato). Il tetto massimo di spese agevolabili sale a 20 milioni di euro mentre la spesa minima dovrebbe restare a 30mila euro.

Il criterio resta quello incrementale, che defiscalizza i nuovi investimenti (si applica alle spese in eccedenza rispetto ai tre anni precedenti al 2015). Le startup che non hanno un triennio di riferimento, calcolano la spesa incrementale “sul minor periodo a decorrere dal periodo di costituzione”. In pratica, si prende come riferimento il periodo compreso fra anno fiscale di costituzione dell’impresa e anno fiscale precedente a quello per cui si chiede l’agevolazione. Esempio: impresa costituita nel luglio 2013 che chiede il credito d’imposta per il 2015. Si sommano le spese 2013 e 2014 e si divide per due, ottenendo la spesa annua degli anni precedenti su cui calcolare la quota incrementale agevolabile. Le nuove imprese (che iniziano l’attività ad agevolazione in corso), calcolano il credito d’imposta sul valore complessivo degli investimenti di ciascun anno.

=> Misure per PMI in Legge di Stabilità

Platea

Il credito d’imposta R&S spetta a tutte le tipologie di impresa, agli enti non commerciali, a consorzi e reti d’impresa. Se l’agevolazione 2017 sarà applicata con le stesse modalità dell’attuale, sono agevolabili le spese per ricerca fondamentale, ricerca industriale, sviluppo sperimentale. Non sono attività di ricerca e sviluppo le modifiche ordinarie o periodiche apportate a prodotti o processi.

Spese agevolabili

  • Personale altamente qualificato impiegato nella ricerca;
  • quote di ammortamento acquisizione o utilizzazione strumenti e attrezzature;
  • contratti di ricerca con università, enti di ricerca, imprese, start up innovative;
  • competenze tecniche e privative industriali.

Il calcolo dell’agevolazione diventa più semplice, perché non bisogna più identificare l’aliquota corretta: il credito d’imposta è al 50% per tutte le spese.  Vediamo cosa cambia attraverso l’esempio di un’impresa che nel 2017 spende in ricerca e sviluppo 2 milioni di euro, di cui 1 per personale altamente qualificato e 1 per strumentazione di laboratorio. Ipotizziamo una spesa media, nei tre esercizi precedenti, di 300mila euro. La parte incrementale, s cui si applica il credito d’imposta, è pari a 1,7 milioni di euro. Il relativo credito d’imposta è pari a 850mila euro.

Con le attuale regole, quindi se la stessa impresa effettua lo stesso investimento in questo 2016, dovrà calcolare separatamente le varie voci. Molto in sintesi, sulle spese per il personale (1 milione), applica il 50%, sulle spese per le attrezzature il 25%. In entrambi i casi, il valore incrementale va calcolato separatamente. Supponiamo che i 300mila euro di spesa media precedente sia divisa a metà fra le due voci, restano agevolabili 850mila euro per ciascuna delle due voci. Quindi, l’agevolazione 2016 sul personale altamente qualificato sarà pari a 425mila euro, quella sugli investimenti in attrezzatura intorno ai 212mila euro.

Ricordiamo infine che il credito d’imposta si utilizza solo in compensazione.