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Legge di Bilancio 2022 approvata in via definitiva: ecco le riforme

di Anna Fabi

30 Dicembre 2021 17:00

Legge di Bilancio 2022 approvata alla Camera, testo definitivo con tutte le riforme e le novità per famiglie e imprese, in vigore dal primo gennaio.

Nell’imminenza del conto alla rovescia di fine anno, il Parlamento approva in via definitiva la Manovra economica, con 355 voti favorevoli e 45 contrari. La Camera ha votato il disegno di legge di Bilancio, dopo aver concesso il giorno prima la fiducia chiesta dal Governo. Il testo finale del provvedimento è quello approvato dal Senato ed entra in vigore il primo gennaio.

I numeri della Manovra 2022

La Legge di Bilancio 2022 contiene misure per 30 miliardi di euro, finanziata per lo più a deficit (circa 23 mld). Le principali voci:

  • 12 miliardi per il taglio delle tasse,
  • 4 miliardi per la sanità,
  • 3 miliardi per la riforma degli ammortizzatori sociali,
  • 3 miliardi contro il caro bollette,
  • 1 miliardo e mezzo per pensioni e cassa integrazione,
  • stessa cifra per gli incentivi alle imprese e agli enti territoriali;
  • 1 miliardo va a finanziare il reddito di cittadinanza,
  • 1 miliardo alla cultura e mezzo a istruzione e ricerca.

Le misure in Legge di Bilancio

Il piatto forte di questa Manovra 2022 è la riforma fiscale, con la riduzione IRPEF ed il taglio IRAP per i lavoratori autonomi, nonché la proroga lunga delle agevolazioni Transizione 4.0 e Nuova Sabatini. Per quanto concerne il capitolo pensioni, ci sono una serie di interventi limitati al 2022 che accompagnano verso la riforma vera e propria, da mettere a punto nel corso del prossimo anno. Sul fronte lavoro, c’è invece la riforma da 3 miliardi per gli ammortizzatori sociali, che vanno in senso più universalistico. E poi c’è la proroga ampia delle detrazioni edilizie con una serie di rimodulazioni e modifiche.

=> Scarica il testo della Manovra 2022

Riforma IRPEF

Rimodulazione scaglioni e aliquote IRPEF:

  • redditi fino a 15.000 euro, 23%;
  • fra 15mila e 28mila euro, 25%;
  • da 28mila a 50mila, 35%;
  • oltre 50mila euro, 43%.

Scendono le aliquote del secondo e del terzo scaglione. Viene abolito il quarto da 55mila a 75mila euro (che applicava un’aliquota del 41%), inglobato nell’ultimo, che inizia a 50mila e non più a 55mila euro. Aumenta però l’aliquota per i redditi fra 50mila e 75mila euro, che prima era al 38% fra i 50mila e i 55mila euro, e al 41%, fra 55mila e 75mila euro. Resta al 43% l’aliquota sopra i 75mila euro.

=> Come cambia il bonus Renzi con la riforma IRPEF

Vengono poi rimodulate le detrazioni da lavoro dipendente e da pensione, il bonus Renzi resta per intero ai redditi fino a 15mila euro, mentre si riduce sopra questa cifra e fino a 28mila euro, soglia oltre la quale non spetta più.

Taglio IRAP

Taglio IRAP per le persone fisiche: a partire dall’anno di imposta 2022 viene abolita l’imposta sulle attività produttive per le persone fisiche esercenti attività commerciali, arti o professioni. La misura esonera circa 835mila contribuenti, il 41,2% della platea totale degli attuali contribuenti IRAP (pari a 2 milioni 28mila imprese). Restano invece soggetti passivi le altre società, gli enti privati, le amministrazione pubbliche.

Riscossione

Sei mesi di tempo (180 giorni) per pagare, senza interessi di mora e sanzioni, le cartelle notificate dal primo gennaio al 31 marzo 2022.

Riforma ammortizzatori sociali

Misure per 3 miliardi di euro per un riordino della cassa integrazione, con platea allargata a PMI, apprendisti, lavoratori a domicilio, un potenziamento dei sussidi di disoccupazione NASpI e Dis-Coll, un maggior legame con le politiche attive.

  • Molto in sintesi per quanto riguarda la cassa integrazione vengono coperti nuovi settori, con fondi bilaterali che assicurino tutele in costanza di rapporto di lavoro. La costituzione dei fondi di solidarietà diventa obbligatoria per tutte le imprese con almeno un dipendente.
  • Cambia il contratto di solidarietà, viene introdotto l’accordo di transizione occupazionale, che riguarda le imprese con più di 15 dipendenti che hanno terminato la CIGS e hanno bisogno di più tempo per il recupero occupazionale dei lavoratori a rischio esubero: ci sono ulteriori 12 mesi, previo accordo sindacale sulle azioni finalizzate alla rioccupazione o all’autoimpiego (quali formazione e riqualificazione professionale, anche ricorrendo ai fondi interprofessionali).
  • Crescono gli importi della NASpI, con il taglio del 30% che slitta al sesto mese (oggi inizia al quarto mese), e della Dis-Coll, che può arrivare a 12 mesi.

Edilizia

Uno dei capitoli più dibattuti anche in sede parlamentare. In generale, c’è una proroga lunga di tutte le agevolazioni edilizie: al 2025 per il Superbonus, che però inizia a calare nel 2024, e al 2024 per le altre detrazioni, ristrutturazioni, riqualificazione energetica, mobili, giardini, facciate. Il bonus facciate scende però al 60%, dall’attuale 90%. Nuova detrazione barriere architettoniche, al 75%, per il solo 2022.

Imprese

  • Proroga al 2024 per gli incentivi previsti dal piano Transizione 4.0: si tratta dei crediti d’imposta su investimenti in beni strumentali, ricerca e sviluppo, transizione ecologica, innovazione.
  • Rifinanziata anche la Nuova Sabatini, con prestiti agevolati alle PMI per l’acquisto di nuovi macchinari e software.
  • Ci sono 3 miliardi per il Fondo di Garanzia PMI.

Conciliazione lavoro famiglia

  • La paternità obbligatoria sale strutturalmente a dieci giorni. La misura sperimentata nel 2021 diventa strutturale. Il neo-papà deve fare dieci giorni di congedo obbligatorio entro i primi cinque mesi dalla nascita o ingresso in famiglia del figlio (anche adottivo).
  • Tre mesi in più di congedo di maternità per le lavoratrici autonome che dichiarano un reddito inferiore a 8.145 euro. Il congedo può quindi arrivare a otto mesi.
  • Esonero contributivo per un anno, nel 2022, al 50% per le lavoratrici madri. Si tratta di un beneficio che si applica in via sperimentale per il solo 2022, alle lavoratrici dipendenti del settore privato, a decorrere dalla data del rientro nel posto di lavoro dopo la fruizione del congedo obbligatorio di maternità e per un periodo massimo di un anno.

Pensioni

Era attesa una riforma pensioni in Manovra, invece slitta al 2022, mentre nella Legge di Bilancio restano solo le proroghe per evitare lo scalone di inizio anno, proseguendo con misure straordinarie di flessibilità in uscita:

  • Quota 102 (per il solo 2022) che consente di andare in pensione con 64 anni e 38 di contributi,
  • proroga di un anno dell’Opzione Donna (che apre alle lavoratrici nate nel ’63 e ’62, rispettivamente se dipendenti e autonome, con 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2021),
  • proroga di un anno anche per l’APE Sociale, con alcune modifiche ed estensioni.

=> Edilizia: pensione APE Sociale con 32 anni di contributi

Altre misure

  • Bonus rubinetti: proroga al 31 dicembre 2023 del credito d’imposta al 50% sulle spese per sistemi di filtraggio.
  • Bonus Tv rifinanziato con 68 milioni di euro per l’acquisto di apparecchi in linea con i nuovi standard tecnologici nel 2022 e, per gli over 70 che hanno un assegno pensionistico sotto la soglia dei 20mila euro annui, il decoder (che deve avere un costo massimo di 30 euro) arriva direttamente a casa, grazie agli accordi fra Ministero e Poste.
  • Patent box: diventa una detrazione del 110%.
  • Ristori: 150 milioni di euro a sostegno di Turismo, Spettacolo e Automotive, colpiti dal Covid.
  • Reddito di cittadinanza: rifinanziato con alcune modifiche,
  • Bonus Cultura 18enni: carta acquisti da spendere in beni o servizi culturali, per tutti i neo-maggiorenni residenti in Italia o con permesso di soggiorno.