Detrazione Irpef 19% alimenti diabetici e speciali

di Noemi Ricci

Pubblicato 27 Novembre 2017
Aggiornato 1 Dicembre 2017 12:08

L'emendamento al decreto fiscale che introduce detrazioni fiscali (detrazione IRPEF al 19%) per gli alimenti acquistati per fini medici speciali AFMS, come quelli per il diabete.

Gli alimenti per diabetici e in generale quelli a fini medici speciali – ad esclusione di quelli per i celiaci e i lattanti – potranno essere detratti dall’IRPEF in occasione della dichiarazione dei redditi 2018, con una detrazione fiscale del 19%. È una delle novità del decreto fiscale, arrivata con un emendamento approvato in Commissione Bilancio al Senato.

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La detrazione degli alimenti “a fini medici speciali” spetta per le spese sostenute nel 2017 e nel 2018 per l’acquisto di cibi destinati a chi ha patologie metaboliche congenite e per quelli adatti ai diabetici.

Si tratta, spiega l’Associazione Italiana Celiachia chiarisce che:

“Le detrazioni introdotte sono rivolte agli alimenti a fini medici speciali AFMS, inseriti nella sezione A1 del Registro Nazionale di cui al Decreto del Ministero della Sanità 8.6.2001, che non comprendono gli alimenti senza glutine destinati ai pazienti celiaci, categoria specifica contenuta nella sezione A2 del Registro Nazionale”.

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AFMS: definizione

Il Ministero della Salute chiarisce cosa si intende per AFMS:

“Un prodotto alimentare espressamente elaborato o formulato e destinato alla gestione dietetica di pazienti, compresi i lattanti, da utilizzare sotto controllo medico; è destinato all’alimentazione completa di o parziale di pazienti con capacità limitata, disturbata o alterata di assumere, digerire, assorbire, metabolizzare o eliminare alimenti comuni o determinate sostanze nutrienti in essi contenute o metaboliti, oppure con altre esigenze nutrizionali determinate da condizioni cliniche e la cui gestione dietetica non può essere effettuata esclusivamente con la modifica della normale dieta”.

Le risorse stanziate per la misura ammontano a 20 milioni di euro per il primo anno e di 11,4 milioni di euro per l’anno successivo.