Contabilità ratei e risconti: novità dal 2015

di Nicola Santangelo

Pubblicato 19 Marzo 2015
Aggiornato 22 Febbraio 2016 11:56

Contabilità e calcolo di ratei e risconti attivi e passivi: definizione, normativa, esempi, principi contabili e utilizzo in base al nuovo OIC 18.

Contratto di locazione, interessi attivi e passivi, spese per assicurazioni: tutti tipici esempi in cui l’entità del costo o del ricavo è comune a più esercizi contabili e sorge la necessità di imputare a ciascuno la giusta quota. Trattandosi di un costo o ricavo di competenza dell’esercizio in chiusura, che non può essere imputato all’esercizio successivo o precedente, occorre attribuire a ciascun esercizio – mediante registrazione contabile che coinvolge i cosiddetti ratei e risconti – la quota di competenza del costo o ricavo generato dalle operazioni a cavallo di due periodi amministrativi.

=> Tutorial: calcolo di ratei e risconti con Excel

Per fare un esempio, la ditta Alfa S.r.l. in data 01/07 provvede al pagamento di un fitto passivo per i dodici mesi successivi, che dovrà essere registrato sotto il profilo contabile fra i costi del conto economico, imputando come contropartita un debito che chiuderà al momento dell’effettivo pagamento.Con questa operazione l’azienda, sotto l’aspetto finanziario, risulta coperta fino alla metà dell’esercizio successivo, quando sarà chiamata a corrispondere un ulteriore canone di affitto. Tuttavia in bilancio non è possibile mantenere un costo che non si riferisce all’esercizio corrente, perciò dovrà provvedere a stornare il costo che non risulta essere di competenza dell’esercizio. Nel caso specifico si parla di risconti che, insieme ai ratei, permettono di stornare (ovvero imputare) quote di costi e di ricavi dall’esercizio corrente.

Ratei e risconti attivi e passivi

I ratei attivi e passivi rappresentano rispettivamente quote di proventi e costi di competenza dell’esercizio cui si riferisce il bilancio, che avranno manifestazione finanziaria in esercizi successivi. I risconti attivi e passivi, invece, quote di costi e proventi con manifestazione finanziaria nel corso dell’esercizio in chiusura o precedenti, ma di competenza di uno o più esercizi successivi, e sono la quota parte dei costi rinviata ad uno o più esercizi successivi.

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L’articolo 2424-bis del Codice Civile prevede che nella voce ratei e risconti attivi debbano essere iscritti i proventi di competenza dell’esercizio esigibili in esercizi successivi, e i costi sostenuti entro la chiusura dell’esercizio ma di competenza di esercizi successivi (lo stesso inter vale per i costi di competenza nel caso di ratei e riscontri passivi). Possono essere iscritte in tali voci soltanto le quote di costi e proventi comuni a due o più esercizi, l’entità dei quali varia in ragione del tempo. Inoltre, per le società che redigono il bilancio in forma abbreviata, l’articolo 2435-bis prevede che i ratei e i risconti attivi possano essere ricompresi nella voce fra i crediti mentre i ratei e i risconti passivi fra i debiti. Infine l’articolo 2427 prevede che in nota integrativa si debbano indicare, fra l’altro, anche i ratei e i risconti attivi e passivi quando il loro ammontare sia apprezzabile.

=> Guida al Bilancio abbreviato

OIC 18

Recentemente anche l’Organismo Italiano di Contabilità ha elaborato una nuova edizione dell’OIC 18, il principio contabile che tende a rendere più agevole la lettura e l’utilizzo dei ratei e dei risconti. Nello specifico si è provveduto a:

  • precisare le condizioni per la rilevazione in bilancio dei ratei e dei risconti;
  • chiarire i criteri di valutazione dei ratei e dei risconti da iscrivere in bilancio e le poste di conto economico interessate alle rettifiche di valore;
  • eliminare la richiesta di distinguere i ratei e i risconti nello stato patrimoniale quando il loro ammontare è apprezzabile, in quanto tale distinzione deve essere, comunque, fornita in nota integrativa.

=> Leggi anche: La contabilità in Partita Doppia

Contabilità

Sotto il profilo contabile la rilevazione dei ratei e dei risconti è classificata fra le scritture di assestamento, in particolare tra le attività e passività dello stato patrimoniale. Il controvalore della partita va imputato a conto economico, alla relativa voce di costo o di ricavo. La rilevazione di un rateo o di un risconto avviene quando il contratto inizia in un esercizio e termina in un esercizio successivo e il corrispettivo delle prestazioni è dovuto anticipatamente o posticipatamente. L’importo di un rateo o di un risconto è determinato mediante la ripartizione del ricavo o del costo al fine di attribuire all’esercizio in corso solo la quota di competenza. Questo vuol dire, riprendendo l’esempio riportato in apertura, che la Alfa S.r.l. dovrà stornare un valore pari al 50% del fitto passivo effettivamente sostenuto.

Limiti

L’OIC 18 precisa che non possono essere inclusi tra i ratei e i risconti i proventi e gli oneri la cui competenza è maturata per intero nell’esercizio cui si riferisce il bilancio, o in quelli successivi, le fatture da emettere e da ricevere, gli interessi attivi maturati ma non ancora accreditati sul conto corrente, gli anticipi ricevuti o pagati a fronte di canoni di locazione che maturano nell’esercizio successivo.