Uno strumento online sul sito dell’Agenzia delle Entrate consente ai contribuenti che aderiscono alla voluntary disclosure bis di calcolare le somme dovute al Fisco: disponibile in versione sperimentale, consente anche di inviare commenti e suggerimenti per migliorare l’efficacia del calcolatore. La novità della voluntary bis è la possibilità il calcolo autonomo delle somme dovute entro il 30 settembre 2017.
=> Voluntary disclosure bis: chiarimenti fiscali
Il riferimento normativo per la procedura di collaborazione volontaria è l’articolo 7 del decreto legge 193/2016, che consente di sanare violazioni relative a capitali detenuti all’estero e non dichiarati commesse entro il 30 settembre 2016, pagando interamente l’imposta originariamente dovuta ma con uno sconto su sanzioni e interessi.
=> Voluntary disclosure bis dal 7 febbraio
Il tool dell’Agenzia delle Entrate è disponibile anche senza registrazione. Il percorso dalla home page: servizi online – servizi senza registrazione – calcolo sanzioni e interessi per la collaborazione volontaria. Consente di fare i calcoli su quanto dovuto applicando i tassi agevolati previsti e ottenere le informazioni necessarie per la compilazione del modello di pagamento F24. Contribuenti e intermediari possono inviare suggerimenti e considerazioni via mail all’indirizzo dc.acc.sga@agenziaentrate.it.
=> Voluntary disclosure bis, esempi di calcolo
Calcolo somme dovute
Il primo passaggio prevede la scelta fra il calcolo per la violazione degli obblighi di monitoraggio e quello relativo agli obblighi di dichiarazione.
- Nel primo caso bisogna inserire le somme non dichiarate e l’anno a cui si riferiscono, quindi selezionare la sanzione applicata e quella editabile. C’è una guida che contiene le istruzioni per effettuare correttamente tutte le operazioni, un elenco che chiarisce quali sono le sanzioni applicabile per ogni singola violazione.
- Per le violazioni degli obblighi di dichiarazione la procedura è più complessa. Bisogna calcolare separatamente interessi e sanzioni, selezionando le relative voci. Arrivati, ad esempio, alla pagina relativa al calcolo degli interessi, bisogna inserire l’anno relativo alla violazione, e le data di inizio interessi IVA e altre imposte (nelle istruzioni ci sono tutte le indicazioni per inserire la data giusta a seconda dell’anno a cui si riferisce la violazione). Quindi, nella sezione tributi, si digitano gli importi delle singole imposte soggetto di violazioni, e nella sezione contributi si fa altrettanto, in relazione ai contributi previdenziali (sono divisi fra artigiani, commercianti, professionisti).
Nella pagina relativa al calcolo delle sanzioni, prima si indicano l’anno di violazione e il tributo (IRPEF, IVA, e via dicendo). Quindi, per ogni violazione, si seleziona la sanzione applicata (anche qui, si può consultare l’elenco delle violazione con le relative sanzioni applicabili), quindi la maggiore imposta (applicazione o meno dell’aumento di un terzo delle sanzioni al 100 o al 120%) il numero di violazioni (in presenza di sanzione editabile), la sanzione più grave (se nel precedente campo sono state indicate più di una sanzione).
In entrambi i casi, dopo aver compilato tutte le voci si seleziona il pulsante “calcola“, in fondo alla pagina. C’è anche un pulsante “ripulisci”, che consente di azzerare tutti i campi precedenti compilati prima di effettuare un nuovo calcolo. Il sistema effettua i calcoli, e alla fine propone una schermata con il riepilogo delle sanzioni dovute e dei relativi codici tributo per il versamento tramite modello F24.
Attenzione: per il momento non è possibile effettuare il calcolo delle somme dovute, perché la procedura è in fase di test.
In tutti i diversi passaggi, bisogna sempre selezionare l’opzione relativa all’applicazione dell’articolo 12 del decreto legislativo 472/1997, relativo al cumulo di più violazioni. Sono disponibili guide per tutte le fasi della compilazione, con istruzioni, eventuali elenchi (sanzioni, interessi applicabili e via dicendo), modalità con cui vengono effettuati i calcoli.