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Acconto IVA 2022: calcolo e scadenze di dicembre

di Barbara Weisz

22 Dicembre 2022 06:15

Acconto IVA 2022 in scadenza: guida ai metodi di calcolo storico, previsionale o effettivo, codici tributo per il versamento con F24, sanzioni sul ritardo.

Il 27 dicembre è la scadenza di pagamento per l’acconto IVA 2022. Per l’adempimento, è necessario presentare il modello F24 in modalità telematica, con la possibilità di compensare il dovuto con eventuali crediti di imposte e contributi.

Sono chiamati al versamento le Partite IVA che effettuano le liquidazioni mensili o trimestrali calcolando (con metodo storico o previsionale) un acconto pari all’88% del versamento dovuto per il mese o trimestre dell’anno precedente. Sono esonerati i contribuenti non tenuti alle liquidazioni periodiche oppure se l’importo dell’acconto risulta inferiore a 103,29 euro.

Vediamo i dettagli applicativi delle regole per il versamento IVA.

Quando si versa l’acconto IVA 2022?

Per l’acconto IVA 2022, la scadenza di versamento è fissata per martedì 27 dicembre, da effettuare mediante modello F24 per via escluvamente telematica. Questa è la data da segnare in calendario per le Partite IVA tenute al pagamento dell’imposta, qualora l’importo dovuto in acconto risulti superiore a 103,29 euro.

Quando va versato l’acconto IVA?

Sono tenuti al versamento dell’acconto IVA tutti i soggetti passivi tranne quelli che non effettuano liquidazioni periodiche mensili o trimestrali. L’acconto si versa qualora l’importo dovuto risulti superiore a 103,29 euro.

Chi è esonerato?

Non vesano l’acconto IVA i contribuenti che, nel periodo d’imposta, hanno effettuato solo operazioni non imponibili, esenti, non soggette a IVA o  senza obbligo di pagamento dell’imposta. Inoltre, sono esonerati:

  • i produttori agricoli “di cui all’art. 34, comma 6, del DPR n. 633 del 1972;
  • i soggetti che esercitano attività di spettacoli e giochi in regime speciale;
  • le associazioni sportive dilettantistiche, le associazioni senza fini di lucro e quelle pro loco, in regime forfetario;
  • i raccoglitori e rivenditori di rottami, cascami, carta da macero, vetri e simili, esonerati dagli obblighi di liquidazione e versamento IVA;
  • gli imprenditori individuali che hanno dato in affitto l’unica azienda, entro il 30 settembre se contribuenti trimestrali o entro il 30 novembre se contribuenti mensili, a condizione che non esercitino altre attività soggette a IVA.

Il metodo più comune di calcolo per l’acconto IVA è quello storico, in base al quale si versa l’88% di quanto versato o dovuto per il mese o trimestre dell’anno precedente, calcolato al lordo dell’acconto dovuto per l’anno passato. Stessa percentuale anche se si applica il metodo previsionale.

Come si calcola l’acconto per attività diverse?

Per più attività, più contabilità o più liquidazioni, i contribuenti con contabilità separata (articolo 36 del Dpr n. 633/1972) devono determinare diversi acconti per ogni attività svolta ed effettuare liquidazioni IVA separate, inserendo poi in un apposito spazio del modello IVA 2023 l’ammontare dell’anticipo e il metodo adottato per la sua determinazione.

Quali sono i metodi di calcolo dell’acconto IVA?

Per calcolare l’acconto IVA si può scegliere se utilizzare, oltre al metodo storico, anche quello previsionale o quello effettivo-analitico. Il più utilizzato è il primo, ossia quello storico, essendo il più semplice e immediato da calcolare.

Come si calcola acconto IVA con metodo storico?

Per chi versa l’IVA mensile, l’acconto con metodo storico si applica alla liquidazione di dicembre; per chi versa l’IVA trimestrale ordinaria, si somma al debito d’imposta risultante da modello Redditi o dalla dichiarazione annuale; per i contribuenti trimestrali speciali (come autotrasportatori o distributori di carburante), si somma alla liquidazione periodica dell’ultimo trimestre 2021.

Come si calcola acconto IVA con metodo previsionale?

L’acconto con metodo tradizionale si calcola sulla base di una stima delle operazioni che si ritiene di effettuare fino al 31 dicembre. I contribuenti mensili pagano l’acconto di quanto ritengono di dover versare a dicembre 2022, i trimestrali ordinari di quanto si ritiene di versare in dichiarazione annuale IVA o di Unico, i trimestrali speciali l’88% dell’importo stimato per ottobre-dicembre 2022. Per rendere omogeneo il dato storico con quello previsionale, lo si considera al netto dell’eventuale eccedenza detraibile riportata dal mese o dal trimestre precedente.

Come si calcola acconto IVA con metodo analitico?

L’acconto con metodo effettivo-analitico si calcola sulla base delle operazioni inserite nel registro delle fatture emesse o dei corrispettivi dal 1° dicembre al 20 dicembre (contribuenti mensili) o dal 1° ottobre al 20 dicembre (contribuenti trimestrali);  su quelle effettuate ma non ancora registrate o fatturate dal 1° novembre al 20 dicembre (contribuenti mensili) o fino al 20 dicembre (contribuenti trimestrali); operazioni contenute nel registro fatture acquisti dal 1° al 20 dicembre (contribuenti mensili) o dal 1° ottobre al 20 dicembre (contribuenti trimestrali).

Quali sono i codici tributo per pagare l’acconto IVA 2022?

Per il pagamento, esclusivamente per via telematica con modello F24, compilando la sezione Erario, si utilizzano i codici tributo:

codice tributo 6013 per i contribuenti IVA mensili;

codice tributo 6035 per i contribuenti IVA trimestrali.

NB.: L’acconto IVA 2022 non è dovuto se l’importo da versare risulti pari o inferiore a 103,29 euro. Per i contribuenti trimestrali, inoltre, la base di calcolo non  include gli interessi dell’1%.

Come compensare acconto IVA?

L’acconto versato deve essere sottratto all’IVA da versare dalla liquidazione IVA di dicembre per i contribuenti mensili o dalla liquidazione IVA annuale per i contribuenti trimestrali. E’ comunque possibile compensare l’importo dovuto a titolo d’acconto con eventuali crediti di imposte o contributi di cui il contribuente abbia la disponibilità.

=> Calcolo ravvedimento operoso IVA: modello pronto da scaricare

Cosa succede se non si paga l’acconto IVA?

Per un versamento tardivo, omesso o insufficiente si paga la sanzione del 30%. Scegliendo il ravvedimento operoso le sanzioni si riducono allo 0,2% se si sana in 14 giorni (ravvedimento sprint), al 3% per chi corre ai ripari entro 30 giorni, del 3,75% entro l’anno.