IMU: seconda rata entro 17 settembre

di Nicola Santangelo

5 Settembre 2012 15:00

Si riprende a parlare di IMU poiché i contribuenti che hanno scelto il pagamento dell'imposta per l'abitazione principale in tre rate dovranno presentarsi alla cassa. E tutto questo entro il 17 settembre.

Quella di metà  settembre potremmo considerarla un'anomalia poiché eccezionalmente per l'anno in corso è stata offerta la possibilità , ai soli titolari dell'abitazione principale, di avvalersi di una scadenza aggiuntiva rispetto a quelle del mese di giugno e di dicembre.

Questi soggetti hanno versato il primo acconto IMU, corrispondente a un terzo dell'imposta complessiva, entro lo scorso 18 giugno. Entro il prossimo 17 settembre dovrà  essere versato un ulteriore 33% mentre il saldo entro il termine ordinario del 17 dicembre.

Sono obbligati al pagamento dell'IMU i proprietari o i titolari di un diritto reale di godimento sull'immobile. C'è, comunque, da ricordare che le Amministrazioni hanno tempo fino al prossimo 31 ottobre per adottare i provvedimenti tributari che hanno effetto retroattivo ossia dal 1° gennaio 2012. Per questo motivo alla data di scadenza del secondo acconto i contribuenti potrebbero non conoscere ancora le decisioni dei vari Comuni.

Le rate di giugno e di settembre, pertanto, sono calcolate applicando le aliquote e le detrazioni stabilite dalla normativa ossia l'aliquota dello 0,4% e la detrazione di euro 200 maggiorata di 50 euro per ciascun figlio convivente di età  non superiore a 26 anni. Sarà  con il versamento del prossimo mese di dicembre che si dovrà  tenere conto degli adeguamenti previsti con delibere comunali.

Resta inteso che, ove il contribuente fosse a conoscenza delle delibere comunali, potrebbe provvedere ad applicarle fin da subito senza la necessità  di dover attendere la scadenza del 17 dicembre.

Le modifiche che il Comune può apportare non possono, in ogni caso, abbassare l'aliquota al di sotto dello 0,2% né possono riguardare la maggiorazione delle detrazioni per i figli conviventi. Possono, invece, elevare la detrazione base di 200 euro sia per la totalità  dei contribuenti che per alcuni di essi in funzione della loro situazione reddituale o patrimoniale.