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Benefit Corporation: un nuovo modello per fare impresa

di Alessandra Gualtieri

17 Maggio 2021 11:09

Società benefit: guida al nuovo modello imprenditoriale, incentivato dal Dl Rilancio, e basato su nuove leve: Regole es esempi pratici.

I tempi stanno cambiando, fare utili non basta più. Fanno sempre più premio le prassi virtuose da utilizzare come strumenti di marketing e leve per attrarre investitori e risorse finanziarie, perché rendono più sostenibile il rischio d’impresa e la continuità aziendale. In questa prospettiva si collocano le Benefit Corporation, aziende che in completa autonomia decidono di perseguire scopi di interesse generale in aggiunta alla mission caratteristica di ogni impresa, che è quella di realizzare buoni utili.

Per ottenere la certificazione di Benefit Corporation bisogna superare un rigoroso processo di valutazione e controllo che coinvolge tutte le funzioni aziendali, analizzando ogni aspetto del modello produttivo e organizzativo: il Benefit Impact Assessment. rilasciata al raggiungimento di un punteggio minimo di 80 punti. La valutazione effettuata in base agli standard del B Lab, una organizzazione no profit internazionale, fa riferimento con particolare attenzione alle pratiche, alle iniziative e ai risultati ottenuti in chiave di sostenibilità, e genera un punteggio finale basato su quattro ambiti tematici:

  1. Governance: il modello valoriale di riferimento in termini di trasparenza, correttezza e competenza;
  2. Persone: il sistema di relazioni con i dipendenti per il rispetto dei loro diritti e la valorizzazione delle competenze e delle aspirazioni individuali;
  3. Community: la capacità di interpretare l’impresa come parte attiva della realtà sociale, impattante su fornitori, clienti e comunità locale;
  4. Ambiente: monitoraggio di tutte le fasi della filiera produttiva in relazione al livello di sostenibilità ambientale di processi e prodotti.

Le Benefit Corporations sono presenti in più di 60 Paesi e rappresentano oltre 140 diversi settori merceologici, in Italia sono oltre un centinaio di aziende. Dal 28 dicembre 2015, su ispirazione di quanto avviene da anni negli USA, l’Italia, prima tra le nazioni europee, si è dotata di una legge che disciplina le Benefit Corporation, prevedendo l’inserimento nello Statuto degli obiettivi di responsabilità sociale, e l’individuazione di un responsabile per il conseguimento di tali obiettivi. Il Decreto Rilancio 2020 ha riconosciuto la concessione di un contributo sotto forma di credito di imposta al 50% delle spese sostenute per la costituzione e la trasformazione in società benefit, allo scopo di rafforzare la presenza e la diffusione di tale modello di impresa.

Il caso Fratelli Carli

I fratelli Carli erano titolari di una avviata tipografia ad Oneglia, Nel 1911, uno dei fratelli prese la decisione di sfruttare la proprietà di famiglia per produrre e vendere l’olio porta a porta, in modo da fidelizzare i clienti. Dopo la parentesi bellica, l’azienda ha continuato a mietere successi, ampliando la gamma dei prodotti alimentari, e avviando anche una produzione di cosmetici naturali; dal 2012 ha avviato l’apertura di negozi monomarca in diverse città italiane. Nel 2014 l’azienda Fratelli Carli ha ottenuto il riconoscimento di Benefit Corporation, essendosi sottoposta volontariamente alla verifica del proprio livello di responsabilità sociale. L’impegno sociale di questa società si fonda su cinque pilastri fondamentali:

  • impiego nel ciclo produttivo di materiali in prevalenza riciclabili e biodegradabili; uso esclusivo di energie rinnovabili;
  • approvvigionamento da fornitori locali che a loro volta esercitano la propria attività nel rispetto di principi di sostenibilità;
  • cura e motivazione del personale attraverso il riconoscimento di premi e formazione in sostenibilità, nonché con l’impiego di un’elevata percentuale di quote rosa;
  • promozione di buone pratiche per una corretta alimentazione e sostegno a iniziative umanitarie.

Il perseguimento di questi obiettivi è concretamente misurabile sia in termini di progresso sociale che di efficienza economica. A titolo di esempio la Società ha stimato che con l’energia che si propone di risparmiare potrebbe compensare i consumi annuali di quattro furgoni per la consegna dei prodotti, determinando in tal modo un risparmio di costi idoneo ad incidere sensibilmente sui valori di bilancio.

Il caso Illycaffè

Nel mese di marzo 2021, la nota società di caffè Illy ha conseguito lo status di società benefit, inserendo nel proprio statuto una serie di nuovi obiettivi di sostenibilità sociale ed ambientale. Più in particolare, sono tre gli ambiti di intervento recepiti e sui quali l’azienda intende focalizzarsi:

  • il primo riguarda la catena responsabile del valore e dell’agricoltura sostenibile che si realizza attraverso l’analisi e il miglioramento degli impatti lungo tutta la filiera produttiva del caffè, mediante la ricerca sul campo ed il trasferimento di conoscenze, nonché il sostegno all’agricoltura integrata per preservare e migliorare la qualità sostenibile del caffè;
  • il secondo è legato alla qualità della vita, che viene perseguito attraverso i principi della sostenibilità economica, sociale e ambientale e anche favorendo partnership globali finalizzate a questo obiettivo;
  • il terzo riguarda l’economia circolare a beneficio del pianeta che prevede il miglioramento dell’efficienza energetica e del consumo delle risorse per ridurre progressivamente le emissioni lungo tutta la filiera.

La sensibilità verso queste tematiche viene da lontano: già nel 2011 llly lancia l’idea di certificare la sostenibilità della produzione, mediante l’attestazione rilasciata da DNV GL, con la certificazione RSCP che valuta l’impatto sociale, ambientale ed economico su tutti i portatori di interesse coinvolti nella filiera. Nel 2013 illycaffè entra per la prima volta nella lista delle World’s Most Ethical Companies, redatta annualmente da Ethisphere Institute. Ma il riconoscimento dello status di azienda benefit costituisce per Illy il coronamento di una storia imprenditoriale virtuosa, sempre proiettata alla ricerca dell’eccellenza, costellata di primati e brevetti innovativi.

Questi due casi sono l’esempio dell’esistenza di un nuovo paradigma imprenditoriale, al quale ispirarsi per innestare un circuito virtuoso di sostenibilità e continuità aziendale.

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di Lucio d’Auria, Ufficio Consulenti Finanziari