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La virtualizzazione nella gestione dei NAS

di Angela Rossoni

Pubblicato 30 Settembre 2010
Aggiornato 23 Aprile 2013 15:52

La virtualizzazione costituisce una risposta pratica per le Pmi: I NAS so no facili da installare e utilizzare, e garantiscono sicurezza ed espandibilità

I NAS (Network-Attached Storage) costituiscono la soluzione di storage ideale per le PMI, essendo facili da installare, da utilizzare e da espandere, oltre ad offrire un grado elevato di flessibilità e di affidabilità.

La crescita esponenziale della quantità di dati aziendali, soprattutto di tipo non strutturato (che in molti casi supera la quantità di dati strutturati), pone serie difficoltà di gestione delle risorse di storage, oltre a far lievitare i costi. I dati non strutturati, sotto forma di file, sono diffusi in tutta l’azienda, e tendono a risiedere in un insieme eterogeneo di file server e di hardware di tipo NAS, raggiungendo i limiti di gestibilità e di scalabilità di queste soluzioni.

L’espansione a livello fisico dell’ambiente di storage può essere difficoltosa e onerosa, soprattutto se ripetuta in più riprese in risposta alla crescente domanda di archiviazione dati, e specie se le aziende si trovano costrette ad effettuare cambiamenti sempre spesso, per rimanere competitive. All’aumentare dell’esigenza di archiviare dati eterogenei non strutturati, gli approcci fisici tradizionali per la gestione dello storage mostrano i loro limiti.

La virtualizzazione costituisce una risposta pratica e conveniente a queste esigenze , consentendo di prolungare la vita delle risorse di storage dell’azienda, oltre a semplificare la gestione dei sistemi NAS, migliorandone la scalabilità.

I vantaggi della virtualizzazione

In un sistema NAS virtualizzato, il software di virtualizzazione dello storage presenta ai server un insieme compatto ed omogeneo di risorse logiche di storage, indipendentemente dall’hardware fisico effettivamente utilizzato. In questo modo gli amministratori IT possono concentrarsi sulle informazioni in sé e sulle loro modalità di utilizzo, anziché sulla loro posizione fisica all’interno del sistema di storage.

La modifica e la gestione delle risorse virtuali di storage risultano più semplici rispetto ai sistemi storage fisici basati sull’hardware, dal momento che non comportano il trasferimento di apparecchiature o la creazione di collegamenti fisici.

La virtualizzazione permette inoltre la gestione centralizzata e rende il sistema del tutto trasparente rispetto alle differenze tra i prodotti di più fornitori, semplificando così la gestione degli ambienti eterogenei.

Di conseguenza, è possibile adattare le risorse di storage in modo più flessibile e dinamico alle esigenze aziendali, allineando lo storage ai requisiti aziendali.

La virtualizzazione offre notevoli vantaggi alle aziende rispetto agli approcci tradizionali allo storage:

  • riduce la complessità dei data center e migliora la produttività delle risorse IT gestendo risorse fisiche eterogenee come se fossero un insieme più omogeneo di risorse virtuali;
  • consente di soddisfare i requisiti di storage delle aziende con notevole flessibilità, regolando in modo dinamico le risorse storage all’interno dell’infrastruttura IT;
  • riduce i costi di gestione del sistema di storage e di acquisizione di nuovi apparecchi IT, rendendo possibile l’ampliamento della capacità di storage a disposizione attraverso la creazione di risorse virtuali anziché con l’aggiunta di un numero crescente di dispositivi fisici;
  • migliora l’utilizzo delle risorse storage, permettendo la condivisione della capacità disponibile ed allocando le risorse disponibili solo quando serve.

Le tecniche di virtualizzazione

I fornitori di soluzioni di storage hanno adottato diversi approcci per ottenere la virtualizzazione della soluzione NAS e del file system, e per aiutare le aziende a gestire in modo più semplice e più efficiente i dati aziendali in continua crescita. I principali approcci sono:

Virtualizzazione (aggregazione) del file-system

Questa tecnica agisce ad alto livello, ed accumula i singoli file system in un pool di risorse, cui il cliente accede come se si trattasse di una singola unità.

L’unità sottostante di archiviazione dei file potrebbe essere un singolo NAS, oppure una struttura costituita da vari file system e unità NAS.
Uno dei grandi vantaggi di questo approccio é che può essere adottato in ambienti esistenti senza dover sostituire i server e i NAS esistenti. Inoltre, è possibile far migrare senza problemi i file fra unità fisiche diverse, mantenendo il percorso dei file. Il limite della tecnica di virtualizzazione del file system é che ogni unità di archiviazione dei file deve essere gestita singolarmente.

Organizzazione in cluster del file-system

Questo approccio é comunemente adottato nei sistemi NAS di ultima generazione, che sono stati pensati per superare le limitazioni dei NAS tradizionali. I cluster sono composti in genere da nodi di storage organizzati in blocchi, a partire tipicamente da tre nodi, per raggiungere una scalabilità dell’ordine dei petabyte di file archiviati attraverso la semplice aggiunta di nodi successivi. Il file system organizzato in cluster collega i nodi di storage fra di loro, presentando all’utente un singolo file system con un singolo spazio dei nomi.

Organizzazione dei NAS in cluster

Questa architettura presenta gran parte dei vantaggi dei NAS con file system organizzato in cluster. Anziché adoperare un singolo file system distribuito fra tutti i nodi, i sistemi NAS organizzati in cluster fanno girare file system completi su ciascun nodo, aggregandoli sotto un’unica root e presentandoli agli utenti come un unico spazio dei nomi globale. Anziché aggregare file system di unità di archiviazione eterogenee, i cluster NAS aggregano i file system sui nodi di storage nativi.

Uso di un modulo di interfaccia (o gateway) dei NAS

Questa tecnica fornisce l’accesso all’unità di storage a blocchi della quale essi fungono da interfaccia. Offerti da gran parte dei produttori di soluzioni NAS, i gateway NAS consentono di integrare unità di storage a blocchi di terzi all’interno della propria unità NAS e, in alcuni modelli, anche dello spazio dei nomi globale.