Business Angel o Venture Capitalist? A ciascuno il proprio finanziamento

di Alessandra Gualtieri

17 Maggio 2022 11:26

Prima di scegliere un finanziamento privato è bene valutare anche il profilo del finanziatore: ecco le differenze tra Business Angel e Venture Capitalist.

Quando si cerca un finanziamento per il proprio progetto di business, è importante valutare i canali di accesso al credito e le figure coinvolte nell’intero processo. Se si sceglie la finanza alternativa al classico prestito bancario, per esempio, ci si troverà a trattare con Business Angels e Venture Capitalists, a seconda dei casi.

Qual è la differenza tra Business Angel e Venture Capitalist?

  • Il Business Angel (BA) finanzia progetti per i quali può apportare il suo contributo in termini di mentorship, trattandosi spesso di manager e imprenditori con grande esperienza e liquidità da investire, i quali selezionano il più delle volte progetti in fase di startup (early stage).
  • Il Venture Capitalist (VC) è un investitore istituzionale che finanzia una società ad alto potenziale di crescita (di mercato e di reddito), ottenendo in cambio una partecipazione nel capitale di rischio (sociale o azionario) per un periodo medio-lungo.

Gli aspetti da valutare

Il venture capital è dunque l’investimento da parte di operatori specializzati nel capitale di rischio di una nuova società, sotto forma di acquisto di azioni o di obbligazioni convertibili in azioni; si parla di private equity nel caso di aziende già solide che però hanno bisogno di un finanziamento per compiere il grande balzo. In tutti i casi, l’obiettivo di questo socio temporaneo (di minoranza è quello di ottenere un guadagno (capital gain) dalla futura vendita della partecipazione.

Rispetto al Business Angel, che offre mentorship, il Venture Capitalist si limita alla condivisione strategica del business (e non alla sua gestione pratica), spesso collocando un suo membro nel CdA della nuova partecipata. Son due figure molto diverse, con un coinvolgimento importante ma differente, da valutare con attenzione prima di farsi finanziare, considerate le implicazioni. Ad esempio, l’ingresso di un venture capitalist in un’azienda implica una revisione della governance e soprattutto della comunicazione interna, richiedendo estrema trasparenza ai fini del controllo di gestione.

Il post-investimento

Un altro aspetto da valutare è quello del disinvestimento  della partecipazione, che non è predeterminato ma coincide con il raggiungimento del livello di sviluppo stimato e atteso. In genere, una partecipazione da venture capital è detenuta da un minimo di 2/3 anni a un massimo di 7/8 anni. Il disinvestimento può avvenire:

  • con la quotazione in Borsa dei titoli della società tramite IPO (Initial Pubblic Offering);
  • con la cessione della partecipazione mediante trattativa privata (trade-sale, replacement o secondary buy out, o ancora mediante fusione o incorporazione con altra società) o al socio imprenditore (buy-back);
  • azzeramento della partecipazione causa fallimento (write-off).