Tratto dallo speciale:

Energia alternativa: sì allo Shale Gas in Italia

di Noemi Ricci

Pubblicato 6 Novembre 2013
Aggiornato 7 Novembre 2013 11:47

Il governo italiano apre allo shale gas: le anticipazioni del ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato e le proteste degli ambientalisti.

Via libera da parte del governo Letta alle estrazioni di shale gas in alcune zone d’Italia, allineandosi con l’idea che l’idrocarburo azzurro rappresenti il futuro energetico?

Estrazione shale gas

A far sembrare percorribile questa strada, lo stesso Ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato. «Abbiamo ridotto le aree dove si possono fare le estrazioni», rivela il ministro, che spiega: «in alcune aree vogliamo farle perché si tratta di aumentare l’autonomia nazionale». Tuttavia, nessuna reale stima sulla quantità di shale gas che è possibile estrarre nel nostro Paese è stata fornita da Zanonato, che comunque si dichiara favorevole ai rigassificatori che possano permettere di importare il gas di scisto americano.

Rigassificatori

La considerazione del ministro è semplice «lo shale gas è un metano che costa meno di un terzo del metano che abbiamo in Europa. Abbiamo bisogno dei rigassificatori, perché se vogliamo comprare il metano che costa di meno e avere industrie performanti dobbiamo avere la possibilità di importare dagli Stati Uniti», dove si sta puntando molto su questa forma di energia, così come in Gran Bretagna dove presto l’estrazione del gas di scisto con la tecnica del fracking diventerà una prassi.

Le proteste

I propositi del ministro Zanonato e del governo Letta si scontrano con l’opinione degli ambientalisti, essendo la tecnica del fracking per estrarre il gas di scisto molto criticata perché invasiva, in più:

  • quando si estrae l’idrocarburo si libera una piccola quantità di metano, tra le principali cause di effetto serra;
  • il fracking sembra poter causare terremoti;
  • possibili i rischi anche per l’inquinamento delle falde acquifere.

La replica di Zanonato

Per sedare gli animi, Zanonato ha precisato di non aver voluto fare tecnicamente riferimento allo shale gas: il Governo sarebbe interessato solamente alla importazione estera. Più propriamente, nelle parole del ministro si sarebbe dovuto leggere un riferimneto alla necessità di spingere in Italia per quanto concerne la produzione interna di gas. E comunque, sempre con una stretta definizione delle aree marine di potenziale estrazione.