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Veicoli commerciali, attesa per i nuovi incentivi UE

di Anna Fabi

18 Febbraio 2025 16:03

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Veicoli commerciali: il mercato in perdita attende il Piano UE Automotive e chiede meno sanzioni CO2 e più incentivi per la rete di ricarica elettrica.

Andamento negativo delle vendite di veicoli commerciali nel 2025: a gennaio le immatricolazioni sono scese del 16,1% rispetto allo stesso mese del 2024, a causa del caro prezzi. Il settore attende ora il lancio del nuovo Piano Europeo per l’Automotive, che sarà illustrato il 5 marzo, nella speranza che imprima una nuova spinta alla competitività.

Veicoli commerciali: immatricolazioni a rilento

In base ai dati UNRAE, in gennaio sono state venduti 15mila 40 veicoli nuovi, circa 2900 in meno rispetto ai 17mila 932 dello scorso anno.

La quota dell’elettrico resta più o meno stabile al 2,7% rispetto a dicembre, mentre sale leggermente paragonata all’1,9% del gennaio 2024, quando però c’era una prudenza di mercato per l’attesa dei nuovi incentivi. Il diesel guadagna 2,3 punti e sale all’84,6% di quota. Il motore a benzina è praticamente stabile, al 4%. Il Gpl scende al 2,1% (-0,7), il metano non immatricola veicoli, i mezzi plug-in si portano allo 0,2% di share. Infine, i veicoli ibridi perdono 2,3 punti e coprono il 6,3% del totale.

Il calo è relativamente generalizzato fra i canali di vendita.

I privati aprono l’anno con un lieve calo in volume e guadagnano 2,1 punti di quota, salendo al 17,3%. Le autoimmatricolazioni scendono al 7,0% di quota, cedendo 0,3 punti.

Il noleggio a lungo termine perde 5,6 punti, scendendo sotto la soglia del 30% del totale mercato (29,8%),soprattutto a causa della flessione delle società Top, a fronte di un incremento delle Captive. Il noleggio a breve termine perde quasi la metà delle immatricolazioni e 2,1 punti di quota, scendendo al 3,7%, enti e società mantengono la prima posizione e, con una lieve flessione, guadagnano 5,9 punti di share, al 42,2%.

Le richieste del settore e il Piano UE

Michele Crisci, presidente UNRAE, è positivo sul fatto che si stia valutando l’introduzione di incentivi europei, ma ritiene «determinante fare presto per scongiurare il pericolo di un blocco della domanda. Inoltre, è ugualmente necessario introdurre con tempestività e chiarezza la revisione per le sanzioni per lo sforamento dei target sulle emissioni di CO2, per evitare il rischio di effetti irreversibili».

Si auspica anche che vengano stanziati nuovi fondi a livello nazionale «per rivedere il regime fiscale in Italia, che è inadeguato e penalizzante rispetto a quello degli altri paesi europei».

L’unione delle case automobilistiche estere sottolinea infine l’urgenza di accelerare la diffusione di una rete di ricarica adeguata, attualmente del tutto insufficiente a livello europeo e a livello nazionale. E chiede un credito d’imposta al 50% per gli investimenti privati in infrastrutture di ricarica fast (oltre 70 kW) nel triennio 2025-2027.