Dopo la doccia fredda per il PIL del secondo trimestre in calo, arriva una notizia positiva per l’economia italiana, con un upgrade da parte di Fitch. L’agenzia di rating ha corretto al rialzo le prospettive di crescita nel medio termine per il nostro Paese, che insieme alla Francia è l’unico che si distingue tra le grandi economie.
Rispetto alle stime del Global Economy Outlook trimestrale, sono state invece riviste al ribasso le previsioni su Germania, Gran Bretagna, Giappone e Stati Uniti.
Nel precedente outlook, Fitch attribuiva alla Penisola una crescita pari allo 0,6% nei prossimi cinque anni. La correzione è al rialzo di uno 0,1%, e porta la stima sul PIL a medio termine allo 0,7%. La motivazione: un miglioramento del trend degli investimenti.
Come detto, l’agenzia ha anche alzato il rating della Francia, sempre di un decimo di punto, portando la previsione di crescita all’1,2%. I tagli, invece riguardano alcuni big del pianeta, come gli Stati Uniti (da +1,8 a +1,7%), la Germania (da 1,3 a 1,1%), la Gran Bretagna (da 1,4 a 1,2%), e infine il Giappone (da 0,7 a 0,5%). Come si vede, il taglio è di due decimali per queste ultime tre economie.
Tutti questi paesi hanno proiezioni in termini assoluti migliori di quelle italiane, ma c’è comunque un bilanciamento, soprattutto interno all’Europa. E un sorpasso nei confronti del Giappone.
Restano invariate le previsioni su Australia, Canada, Svizzera e Spagna, rispettivamente a 2.1%, 1.5%, e 1.4% per le ultime due.
Il punto centrale, sottolinea Brian Coulton, capo economista di Fitch Ratings, è che il PIL delle economie maggiormente sviluppate «non tornerà ai livelli pre-pandemici nemmeno nel medio termine».
Il trend economico determinato dai due grandi shock degli ultimi anni, il Covid e la crisi energetica, vede un impatto negativo duraturo su potenziale produttivo, accumulazione di capitale, aumento del capitale e produttività del lavoro. In particolare, Fitch vede un calo sostenuto nel tasso di partecipazione al lavoro in Usa e Gran Bretagna.