Insediato il Governo Conte bis: i prossimi passi

di Anna Fabi

5 Settembre 2019 11:44

Il nuovo Governo ha prestato giuramento al Quirinale e si è insediato a Palazzo Chigi: in giornata il primo CdM del Contebis, settimana prossima si vota la fiducia in Parlamento.

Dopo il giuramento al Quirinale davanti al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si è svolta a Palazzo Chigi la cerimonia di insediamento del secondo Governo Conte, presenti il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri uscente, Giancarlo Giorgetti, e il Sottosegretario designato, Riccardo Fraccaro.

I Ministri del nuovo Governo

Di seguito la lista dei 21 ministri (sono sette le donne) del 66esimo governo della Repubblica.

Senza portafoglio

  • Rapporti con il Parlamento: Federico D’Incà
  • Innovazione tecnologica e Digitalizzazione: Paola Pisano
  • Pubblica Amministrazione: Fabiana Dadone
  • Affari regionali e autonomie: Francesco Boccia
  • Sud: Giuseppe Provenzano
  • Politiche giovanili e Sport: Vincenzo Spadafora
  • Pari Opportunità e Famiglia: Elena Bonetti
  • Affari europei: Enzo Amendola

Con portafoglio

  • Affari Esteri e Cooperazione internazionale: Luigi Di Maio
  • Interno: Luciana Lamorgese
  • Giustizia: Alfonso Bonafede
  • Difesa: Lorenzo Guerini
  • Economia e Finanze: Roberto Gualtieri
  • Sviluppo economico: Stefano Patuanelli
  • Politiche agricole alimentari, forestali e turismo: Teresa Bellanova
  • Ambiente, tutela del territorio e del mare: Sergio Costa
  • Infrastrutture e trasporti: Paola De Micheli
  • Lavoro e politiche sociali: Nunzia Catalfo
  • Istruzione, Università e ricerca: Lorenzo Fioramonti
  • Beni e attività culturali e turismo: Dario Franceschini
  • Salute: Roberto Speranza

I prossimi step

In giornata, è in programma il primo Consiglio dei Ministri del nuovo mandato, per la riunione operativa di avvio del nuovo Esecutivo, durante a quale sarà nominato Paolo Gentiloni commissario europeo.

La parola passa poi al Parlamento: Lunedì e martedì  il nuovo Governo si presenterà alle Camere per chiedere la fiducia e presentare il programma. A Montecitorio è previsto un voto di maggioranza “liscio”, mentre a Palazzo Madama i numeri sono più stretti.

Sullo sfondo, le opposizioni promettono battaglia.

Il programma di Governo

Dopo la bozza in 26 punti, diventano ufficiali le linee programmatiche (in 29 punti) predisposte dal Presidente del Consiglio sulla base degli indirizzi condivisi da MoVimento 5 Stelle, Partito Democratico e Liberi e Uguali. In base alle anticipazioni di stampa, di seguito gli ultimi 3 punti:

27) Il Governo è consapevole che il turismo è un settore strategico per il nostro Paese, anche perché contribuisce per più del 10 per cento al PIL. Per questo, si rende necessaria una seria revisione della governance pubblica, accompagnata da misure concrete a sostegno delle imprese che realizzano ospitalità, con particolare attenzione all’accessibilità. Il Governo si impegna inoltre a promuovere i multiformi percorsi del turismo, valorizzando la ricchezza del nostro patrimonio naturale, storico, artistico e culturale, anche attraverso il recupero delle più antiche identità e delle tradizioni locali. In generale, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio artistico e culturale del Paese sono obiettivi prioritari dell’azione di governo.

28) Occorre rafforzare il nostro export, individuando gli strumenti più idonei per promuovere e accompagnare il made in Italy, potenziando le attività di consulenza e di supporto finanziario e assicurativo in favore degli esportatori, anche attraverso l’individuazione di un adeguato modello di condivisione dei rischi tra Sace e MEF. Più in generale, si rende necessario accompagnare e sostenere gli imprenditori italiani che operano all’estero, elaborando alcune proposte che mirino a introdurre anche da noi le best practices in materia, ricavate dall’analisi comparativa con altri ordinamenti giuridici.

29) L’agricoltura e l’agroalimentare rappresentano un comparto decisivo rispetto alle sfide che il nostro Paese deve affrontare. È necessario sviluppare la filiera agricola e biologica, le buone pratiche agronomiche; conservare e accrescere la qualità del territorio, contenendo il consumo del suolo agricolo; adottare gli strumenti necessari per preservare le colture tradizionali e biologiche, tutelando peculiarità e specificità produttive, così come l’agricoltura contadina nelle cosiddette “aree marginali”; sostenere le aziende agricole giovanili; investire nella ricerca in agricoltura, individuando come prioritari la sostenibilità delle coltivazioni e il contrasto ai mutamenti climatici, l’uso efficiente e sostenibile della risorsa idrica, la più ampia diffusione dell’agricoltura di precisione. Occorre, inoltre, concorrere al rafforzamento delle regole dell’Unione europea per l’etichettatura e la tracciabilità degli alimenti e porre la massima attenzione, in sede di negoziazione dei trattati commerciali, alla salvaguardia delle produzioni tipiche. Per le imprese agricole si aprirà a breve un negoziato strategico per la nuova PAC: l’Italia dovrà perseguire, anche in quella sede, l’obiettivo di valorizzare le nostre eccellenze agricole e la filiera agroalimentare.