Dipendenti e social network: connubio difficile in azienda

di Tullio Matteo Fanti

Pubblicato 24 Novembre 2010
Aggiornato 2 Dicembre 2016 17:03

I social network continuano ad affascinare i dipendenti aziendali, disposti ad accedervi di nascosto pur di non rinunciarvi. Ai dirigenti, l'arduo compito di operare una scelta in merito al loro utilizzo

Social Network e mondo del lavoro, una relazione decisamente complicata che divide a metà tra sostenitori e detrattori: i primi vedono negli strumenti sociali un potenziale stimolo alla creatività, i secondi una fonte di distrazione. Al di là di questa visione dicotomica, resta un elemento fondante che non dovrebbe essere trascurato: il fascino che i social media esercitano sui dipendenti.

Un’attrazione fatale confermata dai risultati di una recente indagine Euroffice: il 34% (20% donne, 14% uomini) degli Italiani è sempre collegato al proprio account Facebook & C. per essere aggiornato in tempo reale sulle notifiche, anche solo con chat offline per non essere scoperti dal capo a navigare sui propri social network preferiti.

Il 29% (di cui 19% donne), invece, non teme il giudizio altrui e aggiorna alla luce del sole il proprio status, scrive su Twitter o divulga su Internet il video del momento; il 15% degli intervistati ha dichiarato di collegarsi ai social network solo in pausa pranzo, senza sacrificare tempo agli impegni lavorativi.

Differenti anche le modalità con cui i dipendenti scelgono le proprie amicizie Web dal posto di lavoro: il 23% delle donne e il 19% degli uomini coltivano relazioni anche con colleghi di scrivania mentre il 22% ha dichiarato di non voler confondere vita professionale e privata, escludendo così tutti i colleghi di lavoro dai propri contatti.

Per il 17% del campione vige comunque un vero e proprio imperativo: evitare accuratamente l’account del proprio capo. Difficile dare loro torto, dal momento che i social network vengono visti perlopiù come veri “distrattori”, in grado di rallentare notevolmente il normale flusso di lavoro.

Resta comunque, in ultima analisi, più che mai evidente il fascino che i media sociali continuano ad esercitare sui dipendenti, e di questo ogni azienda dovrebbe prendere atto. In fin dei conti, si tratta di effettuare una scelta: bloccare forzatamente gli account dei dipendenti (nella speranza che questi non si trasformino in piccoli hacker, forzando così le serrature) o fare affidamento sul loro buon senso (o semplicemente sulla loro abilità a non farsi cogliere sul fatto).