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Voucher baby-sitting per autonome e imprenditrici

di Francesca Vinciarelli

18 Dicembre 2015 09:20

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Esteso ad autonome e imprenditrici il voucher baby-sitting o asilo nido, con alcune differenze rispetto alle madri dipendenti: ecco cosa prevede l'emendamento alla Legge di Stabilità 2016.

Arriva con la Legge di Stabilità 2016 l’estensione del voucher per baby-sitter e asili nido alle madri lavoratrici autonome e alle imprenditrici, che avranno la possibilità di richiedere i buoni per l’acquisto di servizi di baby sitting oppure un contributo per fare fronte agli oneri della rete pubblica dei servizi per l’infanzia o dei servizi privati accreditati. La novità è frutto di un emendamento approvato dalla Commissione Bilancio della Camera.

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Voucher baby-sitting

In pratic,a alle imprenditrici e alle autonome viene estesa anche la possibilità della quale possono già fruire le dipendenti e parasubordinate (autonome iscritte alla Gestione separata INPS) pubbliche e private, per effetto della misura sperimentale introdotta con l’articolo 4, comma 24, lettera b) della legge n. 92/2012 (Riforma del Lavoro Fornero). In cambio del voucher la lavoratrice deve rinunciare, in tutto o in parte, al congedo parentale.

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Valore del voucher

Sono tuttavia previste alcune differenze tra le madri autonome e le dipendenti:

  • per le dipendenti il buono ha un valore di 600 euro al mese per massimo sei mesi ed un totale di 3.600 euro,
  • per le autonome o imprenditrici la durata massima è di tre mesi per un importo totale di 1.800 euro, lo stesso delle lavoratrici parasubordinate.

Da precisare che l’agevolazione spetta per ogni figlio, purché siano rispettati i limiti temporali indicati nel decreto ministeriale. Perché il voucher babysitting diventi operativo anche per le autonome e le imprenditrici è necessario attendere il decreto attuativo, atteso entro un mese.

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Stanziamento

Commentando l’approvazione dell’emendamento che porta la propria firma, la deputata della SVP e presidente delle donne SVP, Renate Gebhard, ha affermato:

«Il consenso all’introduzione di questa misura nell’ambito del welfare aziendale è stato ampio e lo stanziamento di risorse pari a 2 milioni di euro per il 2016 è una risposta concreta all’obiettivo della pari opportunità della donne nell’accesso al mercato del lavoro e nell’occupazione ed all’esigenza di sostenere il reddito per la maternità e di impedire l’impoverimento del reddito familiare. Al pari di altre misure, come quella relativa ai congedi parentali ed all’indennità di maternità, sulle quali in queste ore siamo impegnati affinché la legge di stabilità 2016 confermi e rafforzi quanto già previsto nel 2015».