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Smart working fragili fino al 30 giugno: cosa dice la legge

di Alessandra Gualtieri

9 Maggio 2023 10:28

Per i lavoratori fragili, dopo il 30 giugno cessa il diritto allo Smart Working: cosa prevede la legge e cosa potrebbe cambiare.

Conto alla rovescia per lo Smart Working dei lavoratori fragili: si avvicina infatti la scadenza della proroga concessa fino al 30 giugno 2023 ai lavoratori, tanto del settore pubblico quanto di quello privato.

Senza una diversa previsione di legge rispetto all’attuale quadro normativo, in base alle disposizioni del Decreto Milleproroghe, dal 1° luglio 2023 i dipendenti a rischio Covid, con patologie accertate tra quelle previste per chi ha accesso alla deroga al lavoro in presenza, dovranno tornare in ufficio.

Smart Working fragili: cosa dice la legge

Si tratta di un’agevolazione istituita a tutela dei lavoratori con patologie accertate per le quali il rischio di lavoro a contatto con altri o con il pubblico giustifica lo spostamento ad altra mansione o, in mancanza di questa possibilità, l’attivazione del lavoro agile.

Fino al 30 giugno 2023, a questi dipendenti il datore di lavoro non può negare il lavoro agile, diversamente da tutti gli altri per i quali è necessario un accordo aziendale.

La Legge di Bilancio aveva prorogato lo smart working per i fragili fino al 31 marzo ma poi, con l’estensione al 30 giugno prevista dal Milleproroghe, si è rimandato al 1° luglio la data in calendario a partire dalla quale i fragili ricadranno nella regolamentazione ordinaria prevista per la generalità dei lavoratori dipendenti.

Lavoro agile per genitori di under 14

La proroga al 30 giugno dello smart working riguarda anche le procedure semplificate per i dipendenti del settore privato che sono anche genitori con figli di età fino a 14 anni. Tale diritto è però condizionato alla compatibilità con le mansioni svolte.

Priorità per genitori con under 12, disabili e caregivers

Oltre alle deroghe temporanee concesse dal Milleprorghe, c’è anche da tenere conto delle disposizioni previste dal nuovo Dlgs 105/2022 (articolo 4 lettera b), che garantisce una priorità – tra le richieste di esecuzione della prestazione in modalità agile da parte dei propri dipendenti – ai lavoratori con figli fino a 12 anni o disabili, ed a quelle dei dipendenti in situazione di dusabilità grave accertata o caregiver.

Le ipotesi dal 1° luglio

La fine dell’emergenza globale stabilita dall’OMS in relazione alla pandemia Covid non gioca “a favore” dei fragili. La lenta trasformazione da pandemia a endemia potrebbe portare il Governo a decidere per lo stop definitivo alle deroghe. E’ anche vero, però, che lo stesso Ministro della Salute ha ricordato, commentando la storica decisione dell’OMS, che un tale risultato si è ottenuto anche grazie alle misure finora adottate e che il rischio non è certo terminato: il Covid c’è ancora ed è destinatoa restare.

La minore pericolosità registrata nei soggetti sani e vaccinati potrebbe non essere analoga nei soggetti a rischio. Motivo per cui la partita è tutta aperta.

Sullo sfondo, il dibattito sempre acceso sulle dinamiche evolutive del mondo del lavoro, ormai profondamente mutato e votato alla flessibilità. La normalizzazione del lavoro agile come parte integrante delle modalità operative dei lavoratori pubblici e privati, con tanto di regole specifiche e contrattualizzazione, è un tema che nel post-Covid ha importo serie riflessioni, soprattutto alla luce degli ottimi risultati che la “sperimentazione” forzata ha restituito negli anni della pandemia.