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Riforma Pensioni, si riparte da Quota 41 con ricalcolo contributivo

di Anna Fabi

9 Maggio 2024 09:45

Quota 41 per tutti con ricalcolo contributivo dopo Quota 103: ipotesi e obiettivi di riforma pensioni per il 2025 da inserire in Legge di Bilancio.

Dopo mesi di silenzio, si torna a sperare in una riforma delle pensioni. da inserire nella Manovra 2025: a fornire alcune anticipazioni è stato nei giorni scorsi il Sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon. Il Governo starebbe pensando di rispolverare la Quota 41 per tutti (indipendentemente dall’età) seppur ridimensionandola rispetto alla proposta iniziale avanzata dalla Lega.

Ormai il sistema contributivo è predominante sul sistema retributivo, quindi Quota 41 è sostenibile a livello finanziario.

Il risultato sarebbe un’evoluzione della Quota 103, che consentirebbe a tutti di uscire con 41 anni di contributi ma con ricalcolo interamente contributivo dell’assegno maturato, con un pesante taglio della pensione incassata (da qui la “sostenibilità” della misura).

Vediamo come si sta sviluppando il dibattito.

Riforma Pensioni 2025: proposte e novità

Come noto, negli ultimi anni l’orientamento del Governo, sulla scia delle valutazioni della Corte dei Conti, muove verso una flessibilità in uscita sempre più residuale, basata sul ricalcolo contributivo e la convergenza graduale verso una età uniforme per lavoratori in regime retributivo e lavoratori in regime contributivo puro.

Per la a magistratura contabile, la riforma pensioni dovrebbe perseguire obiettivi di maggiore solidità strutturale per la previdenza obbligatoria e si stimolo alla previdenza integrativa e di secondo pilastro piuttosto che all’uscita anticipata fuori dal perimetro della Legge Fornero.

La posizione del Governo in materia di flessibilità in uscita è ancorata alla necessità di non uscire dal sistema contributivo. Una posizione che i sindacati sembrano aver accettato come base di partenza per definire nuove forme di flessibilità in uscita, compresa Quota 41 per tutti.

La piattaforma sindacale unitaria propone una flessibilità in uscita a partire da 62 anni di età o con 41 anni di contribuzione a prescindere dall’età,

In realtà, tra le richieste c’è anche la pensione di garanzia per i più giovani e per coloro che svolgono lavori poveri e discontinui, riconoscere le diverse gravosità dei lavori e valorizzare il lavoro di cura e delle donne, intervenire sulle pensioni in essere, anche attraverso il rafforzamento della 14esima mensilità.

Quota 41 contributiva per tutti: come potrebbe essere

Se la Quota 41 per tutti con il ricalcolo contributivo dovesse davvero prendere il posto di Quota 103, potrebbe ereditarne le limitazioni in termini di importo dell’assegno (oggi fissato a 4 volte il minimo INPS).

Di contro, potrebbe liberarsi della soglia anagrafica dei 62 anni.

Rimarrebbero invece le finestre di decorrenza, oggi pari a 7 mesi per i dipendenti del privato e gli autonomi, e 9 mesi per i dipendenti pubblici.