Il recente aggiornamento del simulatore pensionistico INPS PensAMi consente di effettuare nuove proiezioni sulla propria situazione previdenziale alla luce dei futuri scatti sulle aspettative di vita. Dalle stime aggiornate emerge il prolungamento della vita lavorativa a ridosso dei 70 anni per le nuove generazioni.
Un lavoratore di 30 anni entrato nel mondo del lavoro a 25 andrà in pensione di vecchiaia a 69 anni e dieci mesi, quasi tre anni più tardi rispetto all’attuale requisito dei 67 anni. Un 25enne si ritirerà dopo i 70 anni.
È uno scenario in linea con la ratio delle ultime riforme pensioni, che tendono a spostare in avanti l’età in cui si esce dal mondo del lavoro, anche per assicurare la sostenibilità dei conti pubblici.
Come funziona il simulatore INPS
Il simulatore INPS è uno strumento online che si può utilizzare per simulare diversi scenari previdenziali, periodicamente aggiornato in recepimento delle novità legislative.
Il servizio non richiede autenticazione perchè non è basato sui dati del contribuente (tipo “busta arancione”), ma effettua simulazioni in base agli elementi che viene richiesto di inserire: età anagrafica, anni di contribuzione, gestione di appartenenza, utilizzo di eventuali istituti come il riscatto laurea o del servizio militare e via dicendo.
L’Istituto ha da poco comunicato, con Messaggio 2180/2024, che sono stati inseriti gli adeguamenti agli incrementi alla speranza di vita sulla base dello scenario demografico ISTAT mediano, con le tendenze di medio-lungo periodo del sistema pensionistico e socio-sanitario elaborato dalla Ragioneria Generale dello Stato e pubblicato a dicembre 2023 sul sito istituzionale del ministero dell’Economia e delle finanze.
In parole semplici, si possono efettuare simulazioni che tendenzialmente tengono conto le attese sull’incremento delle aspettative di vita dei prossimi anni.
Attenzione: non sono invece state ancora incamerate le novità previste dall’ultima Legge di Bilancio 2024, per esempio in materia di Quota 103 e Opzione Donna.
Esempi di simulazione sulle pensioni dei giovani
Effettuando qualche simulazione si può notare come cambia la decorrenza della pensione futura a seconda dell’età attuale. Oggi, per andare in pensione di vecchiaia il requisito è di 67 anni, con 20 anni di contributi, mentre per la pensione anticipata ci vogliono 42 anni e dieci mesi per gli uomini e 41 anni e dieci mesi per le donne. In futuro il requisito si inasprisce per l’adeguamento alle speranze di vita.
- Un giovane di 25 anni appena entrato nel mondo del lavoro dovrà invece aspettare di avere 70 anni e due mesi per andare in pensione di vecchiaia.
- Un 30enne potrà invece ritirarsi a 69 anni e dieci mesi, sempre con 20 anni di contributi.
I giovani lavoratori di oggi dovranno anche aver maturato un assegno pari almeno all’importo dell’assegno sociale (precedentemente era fissato a 1,5 volte l’assegno sociale). Se l’assegno maturato con 20 anni di contributi è più basso del requisito minimo previsto, bisogna aspettare ulteriormente per ritirarsi: un 30enne potrà andare in pensione a 74 anni e cinque anni di contributi.
Chi stanno andando in pensione in questi anni, invece, tendenzialmente hanno iniziato a lavorare prima del 1996, quindi non devono avere maturato un importo minimo di assegno: la regola prevede che il tetto riguardi esclusivamente chi è interamente nel sistema contributivo.
=> Pensione anticipata contributiva: dal 2027 aumenta il requisito
In futuro salgono progressivamente anche i requisiti per la pensione anticipata ordinaria, sempre per gli scatti delle aspettative di vita. Prendiamo sempre il lavoratore di 30 anni: potrà andare in pensione anticipata con 45 anni e 8 mesi di contributi.
Verso la Riforma Pensioni 2025
Vale la pena di sottolineare che in vista c’è una riforma delle pensioni che certamente introdurrà nuovi requisiti, che però saranno più stringenti degli attuali.
Anche se fra le ipotesi al centro del dibattito (che prosegue da anni senza che si riesca a procedere con al riforma vera e propria) ci sono anche per le pensioni dei giovani con carriere discontinue (ad esempio gli importi minimi di garanzia) e diverse proposte di revisione del meccanismo sulle aspettative di vita, lorientamento di Governo è quello di salvaguardare i conti pubblici, per cui le prospettive non sono particolarmente rosee per i pensionandi né per i pensionati di domani.