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Riforma Pensioni: APE Sociale per i gravosi dopo Quota 100

di Alessandra Gualtieri

20 Settembre 2021 12:00

Estesa la lista di lavori gravosi che potrebbero avere accesso alla pensione anticipata a 63 anni con l'APE Sociale, inserendola nella riforma 2022.

La riforma pensioni 2022 scommette sull’estensione dell’APE Sociale alle mansioni pesanti: la Commissione sui lavori gravosi ha redatto una prima lista di lavori gravosi che potrebbero essere annessi alla platea di aspiranti beneficiari della pensione agevolata a 63 anni di età e 36 anni di contributi. La Commissione tecnica è stata infatti incaricata di studiare la gravosità delle occupazioni, anche in relazione all’età anagrafica e alle condizioni soggettive dei lavoratori.

La nuova lista è stata elaborata in collaborazione con l’INAIL, applicando alle mansioni alcuni specifici indici: frequenza di infortuni, assenze per infortunio, assenze per malattia, prendendo in esame la fascia dei lavoratori tra 56 e 63 anni. Si tratta di 138 nuove mansioni pesanti (sottogruppi) – relative a 26 classi professionali che si aggiungono a quelle attuali per arrivare ad un totale di 203 attività particolarmente gravose, che potrebbero ottenere una corsia preferenziale per andare in pensione anticipata con i medesimi requisiti anagrafici e previdenziali dell’APE Sociale, a patto di di aver svolto tale mansione per sei anni negli ultimi sette oppure per sette anni negli ultimi dieci.

All’elenco INAIL si aggiungono le liste INPS che identificano mansioni praticamente analoghe a quelle oggi ammesse ma al momento escluse in termini di codice identificativo: operatori socio sanitari, conducenti di bus e tram, insegnanti delle elementari, portantini, forestali, magazzinieri. A questo punto non resta che fare i conti e stimare i costi, per valutare quante e quali mansioni pesanti sarebbe possibile aggiungere alla lista dei lavori gravosi oggi ammessi a pensione anticipata agevolata, anche in chiave di prevenzione dagli infortuni per quei lavoratori particolarmente esposti a rischi.

Finora lo strumento è stato utilizzato poco a causa dell’eccessiva selettività delle mansioni ammesse: in base all’istruttoria condotta dalla Commissione, negli ultimi quattro anni è stato respinto il 61% delle domande presentate. Dunque, dopo il termine della sperimentazione della Quota 100 il prossimo 31 dicembre, potrebbe esserci una prestazione ponte di 1.500 euro lordi al mese come importo massimo, fino al raggiungimento della pensione vera e propria. Si tratta di una potenziale platea di circa mezzo milione di lavoratori, nell’ambito dei quali individuare poi coloro che hanno i requisiti di età e contributi.

Tra le altre proposte della Commissione: ridurre il requisito contributivo a 30 anni per i lavoratori edili, eliminare la finestra trimestrale dopo la NASpI per accedere all’APE Sociale, inserire delle agevolazioni per donne, lavoratori notturni e disoccupati di lunga durata.