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Rinnovabili in Manovra: Romani, nessun taglio

di Anna Fabi

Pubblicato 5 Luglio 2011
Aggiornato 10 Novembre 2011 11:23

Mistero sulla norma in Manovra correttiva che taglia del 30% gli incentivi alle Rinnovabili: nel testo diffuso lo stralcio compare, ma Romani nega che sia presente nella versione in mano a Napolitano.

«Nel testo definitivo della manovra finanziaria inviato al Quirinale non c’è nessun taglio degli incentivi per le energie rinnovabili»: lo ha dichiarato in una nota ufficiale il Ministro per lo Sviluppo Economico Paolo Romani, smentendo che sia stata conservata l’eclatante norma, inserita nell’articolo 35 del testo della manovra finanziaria 2011 circolante nella mattina del 4 luglio, ma a quanto pare diversa da quella consegnata nel pomeriggio a Napolitano.

Resta dunque il mistero su quale sia il testo sottoposto al vaglio del Presidente della Repubblica, consegnato solo ieri dopo 4 giorni di silenzio e senza la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

« Il Cdm ha convenuto sull’eliminazione della riduzione del 30% di tutte le agevolazioni e incentivi che oggi gravano sugli oneri di sistema presenti sulle forniture di energia elettrica e gas. Un taglio che, come ho avuto modo di esporre nella seduta del Consiglio, non avrebbe portato benefici alla collettività, incidendo solo per un 3% sul totale del costo. Al contrario, avrebbe comportato l’eliminazione di agevolazioni alle famiglie numerose e alle classi meno abbienti, mettendo inoltre a rischio il funzionamento di impianti strategici per la gestione dell ‘ emergenza rifiuti».

«Stiamo lavorando già da tempo alla rimodulazione degli incentivi e del conseguente peso in bolletta, prosegue Romani, prima con il dlgs rinnovabili, poi con il decreto specifico per il fotovoltaico, dando impulso al settore e intervenendo in modo netto e selettivo su sprechi ed eccessi del passato».

Resta da chiedersi perchè tanto mistero: perchè non diramare subito il testo approvato? I detrattori della manovra correttiva denunciano si tratti di una mossa per distogliere l’attenzione della norma-salva Fininvest, che consente a Silvio Berlusconi di non pagare alla CIR di De Benedetti la multa da 750 milioni di euro del Lodo Mondadori previsti dalla sentenza del tribunale d’appello civile. Una norma definita ovviamente incostituzionale dall’ANM e “l’ennesima furbata” (Anna Finocchiaro) e “un insulto al Parlamento” (Pier Luigi Bersani) dall’opposizione.

Non resta che attendere la conferenza stampa, prevista per oggi 5 luglio ma rimandata a data da destinarsi. Doveva tenerla il Ministro dell’Economia, Giulio Tremonti per fare luce sui misteri della manovra, alla presenza dei ministri Maurizio Sacconi, Roberto Calderoli, Paolo Romani e Renato Brunetta.

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