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Green procurement: sostenibilità per il vendor rating

di Anna Fabi

Pubblicato 13 Luglio 2022
Aggiornato 21 Aprile 2023 12:36

Nel Vendor Rating parametri che valutano e incentivano le pratiche ESG, strumento di green procurement attivo da gennaio 2023, come funziona.

Un algoritmo che premia la sostenibilità e l’innovazione fornendo ai fornitori una specifica certificazione che offre vantaggi premiali quando partecipano a gare o a procedure di aggiudicazione: lo sta mettendo a punto il gruppo CAP, l’azienda a capitale pubblico che fornisce il servizio idrico alla città di Milano, che lo metterà definitivamente a regime a gennaio 2023. Nel frattempo, il sistema viene sperimentato, anche con l’aiuto di un panel di esperti esterni. Questa forma di certificazione entrerà a far parte del vendor rating, il sistema di valutazione e ingaggio dei fornitori.

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Il gruppo prosegue sulla strategia della sostenibilità impostando un sistema di green procurement, in linea con le direttive europee. Bruxelles, lo ricordiamo, ha adottato una proposta di direttiva sul dovere di vigilanza delle imprese lungo le proprie catene del valore, che mira a promuovere un comportamento sostenibile e responsabile da parte delle imprese rispetto ai propri fornitori e sistemi di approvvigionamento. Il procurement diventa quindi anche strumento per svolgere un controllo sui fornitori individuando e, se necessario, facendo cessare o attenuando gli effetti negativi delle loro attività sui diritti umani, come il lavoro minorile e lo sfruttamento dei lavoratori, e sull’ambiente, come l’inquinamento e la perdita di biodiversità.

In questo senso si muove il vendor rating della utility del servizio idrico milanese, inserendo nuove funzioni legate alla green economy in quelle già presenti. Facciamo un passo indietro. Il meccanismo di procurement da anni nel gruppo CAP segue una strada di rotazione degli inviti che non ammette alcuna “discrezionalità”: il sorteggio è affidato ad un algoritmo totalmente informatizzato gestito dalla piattaforma di e-procurement, tutte le procedure di gara attivate tramite Albo Fornitori, applicano il principio di rotazione evitando la cristallizzazione di relazioni esclusive e permettendo, in tal modo, di ampliare la concreta possibilità di aggiudicazione in capo a tutti gli iscritti in Albo. Dal 2019, a questa funzione anti corruzione ne sono state aggiunte altre, trasformando l’algoritmo rotazione fornitori in un vero e proprio vendor rating, che influenza ed efficienta il processo di estrazione dei candidati sulla base di parametri legati anche alle certificazioni ambientali e sociali.

Al momento, il vendor rating oltre a misurare le prestazioni dei fornitori in fase di esecuzione contrattuale, attribuisce anche un giudizio svincolato dall’aggiudicazione di una gara legato alla cd “capacità soggettiva” e, quindi, al possesso di determinate certificazioni di sistemi di gestione (ISO).

E qui si inserisce la novità 2022, ovvero l’introduzione nel Vendor Rating di ulteriori criteri di sostenibilità e innovazione nei parametri di valutazione, che proseguono la trasformazione di uno strumento nato in logica anti-bribery in un volano di politiche di sostenibilità. Il progetto è partito con una fase di studio, supportata da figure di riferimento del settore, che si è conclusa con l’elaborazione di nuovi criteri di valutazione dei propri fornitori, che vanno a implementare quelli oggi esistenti.

I criteri di valutazione si riconducono a tre pilastri (pillars) di sostenibilità: Sensibilizzazione, Resilienza e Innovazione. Sono stati individuati per risultare in linea con i 17 Sustainable Development Goals delle Nazioni Unite (SDG), il Global Compact dell’ONU, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), la cosiddetta Tassonomia Verde della Commissione Europea, il DNSH, le varie comunicazioni della Commissione Europea su “lavoro dignitoso” e “buying social”, la norma ISO 37001 Anti-bribery management systems per la prevenzione della corruzione, la certificazione etica SA 8000, la nuova linea guida ISO 20400 Sustainable procurement.

I criteri si riferiscono a quattro pilastri fondamentali:

  • legalità: promozione di buone pratiche di comportamento ovvero iniziative legate alla lotta alla criminalità organizzata, alla mafia e alla corruzione.
  • Inclusione: tutela delle fasce maggiormente vulnerabili e fragili quali giovani, donne, svantaggiati, disabili, rifugiati, difesa dei lavoratori e delle comunità nelle quali vivono.
  • Mitigazione e Adattamento: contrasto al cambiamento climatico, resilienza e la capacità di adattamento ai rischi strettamente connessi al clima ed ai suoi mutamenti, catene di fornitura più sostenibili e meno inquinanti anche tramite fornitori consapevoli in tema di efficientamento ambientale tramite un consumo sostenibile delle risorse.
  • Innovazione: ricerca scientifica anche tramite fornitori in grado di promuovere l’eco-innovazione in partnership con Gruppo CAP e creare valore condiviso nel contesto sociale e territoriale di riferimento.

Cosa fa il nuovo algoritmo: favorisce un miglioramento continuo del rating di sostenibilità dei fornitori, valorizza anche le “best practice” significative di un impegno concreto finalizzato alla promozione della sostenibilità, assicura maggiori probabilità di estrazione ai fornitori maggiormente sensibili alle tematiche di sostenibilità tra le quali: ambiente, sicurezza, etica, legalità, innovazione, diversity, gestione dell’energia e welfare.

I criteri e il meccanismo sono stati prima sottoposti agli stakeholder interni, quindi a partire dallo scorso 25 maggio, sono stati presentati ad un gruppo di stakeholder esterni, esperti in sostenibilità ambientale e sociale. Infine sono stati posti a votazione, per oggettivizzare i pareri degli esperti e definire una ponderazione degli stessi supportata da basi matematiche.

Comunque, il nuovo sistema di vendor rating sarà operativo nel gennaio del 2023, entro la fine di quest’anno si conclude il percorso avviati con la pubblicazione del nuovo sistema di vendor rating. Nel frattempo, Cap ha introdotto negli ultimi mesi un nuovo approccio agli appalti, con nuovi strumenti di revisione dei prezzi che tengano conto delle variazioni congiunturali, e primi criteri di sostenibilità. La gare includono la possibilità di aggiornare i prezzi in base a revisioni periodiche, prevedono un premio di collaborazione per i partner che decidono di investire in sostenibilità. Vengono quindi premiate le aziende che, lungo tutto il periodo di durata dell’appalto, iniziano un percorso virtuoso insieme a CAP sulle politiche di sostenibilità e attivando iniziative a favore dei dipendenti nelle quattro aree Legalità, Inclusività e Gender Procurement, Innovazione, Ambiente. Per lo sviluppo e la gestione del progetto, CAP ha creato una nuova figura aziendale, il Manager della Collaborazione, che si occupa di affiancare le aziende partner nel raggiungimento degli obiettivi prefissati.