Destinazione Italia: i contributi per il Digitale nelle PMI

di Alessandro Longo

Pubblicato 21 Febbraio 2014
Aggiornato 18 Luglio 2014 07:26

Spese e interventi agevolabili per la digitalizzazione delle imprese: nel Destinazione Italia convertito in legge anche nuove coperture finanziarie.

Il Destinazione Italia è divenuto legge confermando in gran parte le misure passate alla Camera. Meritano un’analisi quelle riguardanti Digitale e Innovazione: leggendo il testo definitivo, infatti, è possibile scoprire novità interessanti rispetto a quanto era previsto nel disegno di legge originale. Si confermano sia i Voucher ICT da 10mila euro sia il credito d’imposta da 20mila euro, ma la novità è un aggiustamento alla copertura economica.

Erogazione dei fondi

Il  disegno di legge prevedeva di soddisfare la copertura finanziaria prevista tramite Fondi strutturali europei 2014-2020, ma il problema era che la loro programmazione ha tempi lunghi ed è fortemente sbilanciata a favore del Sud; ne venivano problemi di finanziamento per il Centro-Nord.  «Si è risolto stabilendo che la copertura possa venire anche da Fondi nazionali, Sviluppo e Coesione (in realtà anche questo sbilanciato verso il Sud, Ndr.) e dal Fondo di Rotazione (di cui alla legge 183/1987)», spiega Carlo Sappino, dirigente generale dello Sviluppo Economico, area incentivi alle imprese. «Le misure verranno sostenute da fondi nazionali, disponibili prima di quelli europei», con decreto del Ministro dell’Economia di concerto con Coesione territoriale, Affari Regionali e Sviluppo Economico. «Prevediamo il decreto nei prossimi tre mesi», dice Sappino.

=>Scarica il testo finale del Destinazione Italia

Voucher: spese ammissibili

I voucher sono per un massimo di 100 milioni di euro a livello nazionale, per PMI che acquistano “software, hardware o servizi che consentano il miglioramento dell’efficienza aziendale, lo sviluppo di soluzioni di e-commerce, la connettività a banda larga e ultralarga” (compresa quella satellitare). “I voucher potranno altresì finanziare la formazione qualificata, nel campo ICT, del personale delle suddette piccole e medie imprese”.

Credito d’imposta: interventi agevolati

Il credito d’imposta è riconosciuto a PMI o consorzi di PMI che fanno interventi su reti fisse o mobili volti a garantire connessioni da 30 Megabit in su. Il credito è pari al 65% degli importi rimasti a carico del contribuente, fino a un valore massimo di 20mila euro e nella misura massima complessiva di 50 milioni di euro a valere sulla proposta nazionale relativa alla programmazione 2014-2020. È prevedibile che il credito servirà a incentivare le PMI che chiederanno di portare banda ultralarga in fibra ottica agli operatori, ossia per interventi infrastrutturali e non per abbonamenti a servizi banda larga come per i voucher.

Internazionalizzazione

Destinazione Italia incrementa di 22,594 milioni di euro, per il 2014, il Fondo per la promozione degli scambi e l’internazionalizzazione delle imprese e stabilisce che questa dotazione aggiuntiva deve essere destinata “con particolare attenzione alle piccole e medie imprese”. «Sarà l’ICE (l’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane) a stabilire i programmi – condivisi con il ministero – per l’utilizzo di questi fondi. E tra i programmi potrebbe rientrare anche l’e-commerce, per esempio per il Turismo», spiega Giuseppe Tripoli, capo dipartimento per l’impresa e l’internazionalizzazione presso Sviluppo Economico.

E-book

Buone notizie per le aziende con siti e-commerce per libri digitali. Le detrazioni valgono anche su questi ultimi, dopo le polemiche sul testo del disegno di legge che parlava solo di libri cartacei. “Nell’ambito di apposito Programma Operativo Nazionale della prossima programmazione 2014-2020 dei fondi strutturali comunitari, previa verifica della coerenza con le linee di intervento in essa previste ed a seguito dell’approvazione della Commissione europea, è disposta l’istituzione di un credito di imposta sui redditi degli esercizi commerciali che effettuano vendita di libri al dettaglio con decorrenza dal periodo d’imposta determinato con il decreto di cui al comma 5 e fino al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2016, per l’acquisto di libri, anche in formato digitale, muniti di codice ISBN. Il credito di imposta è compensabile ai sensi dell’articolo 17 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241, e successive modificazioni”. Si noti però che in questo caso, a differenza degli incentivi alle PMI, si dovranno aspettare i fondi strutturali europei, che potrebbero pure non assicurare una copertura adeguata.