Tratto dallo speciale:

Smart&Start, finanziamenti più semplici

di Barbara Weisz

23 Ottobre 2017 12:56

Finanziamenti Smart&Start per cinque anni, ammessi anche i marchi e gli investimenti in marketing, nuove tipologie di erogazione: decreto ministeriale.

E’ stata allargata la platea di startup innovative ammesse agli incentivi Smart&Start, vengono snellite le procedure, e sono ammessi ai finanziamenti nuove attività: le novità sono inserite nel decreto del ministero dello Sviluppo economico del 9 agosto 2019, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 18 ottobre. Si tratta dei finanziamenti agevolati per sostenere la nascita e lo sviluppo di startup innovative per programmi di investimento da 100mila euro a 1,5 milioni di euro.

=> Smart&Start, le FAQ del ministero

Innanzitutto, i finanziamenti sono ora destinati alle startup innovative costituite da non più di 60 mesi, mentre prima il limite era pari a 48 mesi. Viene quindi alzato da quattro a cinque anni il periodo agevolabile. Il termine entro il quale le persone fisiche che intendono costituire la nuova impresa devono dimostrare il possesso dei requisiti diventa invece più breve, passando a 30 giorni dai precedenti 60 giorni. Sempre entro il medesimo termine di 30 giorni bisogna effettuare l’iscrizione al registro Imprese. Restano compresi i cittadini stranieri in possesso di visto startup: per le imprese già costituire regole immutate, il possesso dei requisiti va dimostrato alla data di presentazione della domanda. Tutti i programmi di investimento ammissibile al finanziamento devono essere funzionali alla realizzazione del progetto di sviluppo. Vengono inseriti anche i marchi oltre ai brevetti, e gli investimenti in marketing e web marketing.

=> Finanziamenti Smart&Start, erogazione fondi

Vengono poi modificate le regole di erogazione del finanziamento, che va richiesto dall’impresa beneficiaria in non più di cinque stati di avanzamento lavori (prima, invece, la richiesta veniva effettuata in relazione a titoli di spesa, anche singoli, per un importo almeno ari al 20% dell’importo   complessivo dell’investimento ammesso). In pratica, viene concessa una maggior flessibilità nelle modalità di erogazione. Come nella precedente formulazione, ogni richiesta di erogazione va presentata unitamente alla documentazione di spesa consistente nelle fatture d’acquisto e alle  quietanze di pagamento sottoscritte dai fornitori relative ai pagamenti ricevuti.

Viene però inserita una nuove fattispecie, rappresentata dalla possibilità di chiedere l’erogazione sulla base di titoli di spesa non quietanzati. Il pagamento deve essere dimostrato in ogni caso entro 45 giorni dalla data di accreditamento delle relative agevolazioni. E si può anche chiedere l’intero finanziamento in un’unica soluzione, presentando la domanda unitamente a fatture d’acquisto e relative attestazioni di avvenuto pagamento. Infine, l’eventuale richiesta di anticipazione del finanziamento può riguardare la prima quota di agevolazione, non superiore al 25%, sempre previa presentazione di fideiussione o polizza fideiussoria.

Relativamente ai costi d’esercizio, il finanziamento è riconosciuto per costi relativi a un periodo temporale pari a un semestre o a un multiplo di semestre a partire dalla data di stipula del contratto di finanziamento (prima, invece, il paletto era rappresentato dall’importo, pari almeno al 20%).

Infine, viene inserita una nuova causa di esclusione dal finanziamento, nel caso in cui l’impresa non abbia rispettato i tempi previsti per la dimostrazione del pagamento delle fatture oggetto degli stati di avanzamento lavori per i quali è stato erogato il finanziamento agevolato.

Ricordiamo, molto brevemente, che i soggetti beneficiari dei finanziamenti Smart&Start sono imprese di piccola dimensione, con sede legale e operativa in Italia (oppure con almeno una sede in Italia), regolarmente costituite e iscritte nell’apposita sezione del Registro Imprese dedicata alle startup innovative, essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, avere restituito eventuali aiuti o agevolazioni per le quali c’è ordine di recupero, non essere imprese in difficoltà.

I finanziamenti riguardano piani di impresa caratterizzati da almeno uno dei seguenti elementi: significativo contenuto tecnologico e innovativo, sviluppo di prodotti, servizi o soluzioni nel campo dell’economia  digitale, valorizzazione economica dei risultati del sistema della ricerca pubblica e privata. Investimenti ammessi (sempre funzionali al progetto):

  • impianti, macchinari e attrezzature tecnologici, ovvero tecnico-scientifici, nuovi di fabbrica;
  • componenti hardware e software ;
  • brevetti e marchi;
  • certificazioni, know-how e conoscenze tecniche, anche non brevettate, purché direttamente correlate alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa;
  • progettazione, sviluppo, personalizzazione, collaudo di soluzioni architetturali informatiche e di impianti tecnologici produttivi, consulenze   specialistiche tecnologiche, nonché relativi interventi correttivi e adeguativi;
  • investimenti in marketing e web marketing.

I programmi di investimento devono essere avviati successivamente alla domanda di agevolazione, essere realizzati entro 24 mesi dal contratto di finanziamento (pena, la revoca delle agevolazioni).

ministeriale