Al via i finanziamenti per il temporary export manager e per lo sviluppo di piattaforme di e-commerce: in entrambi i casi, le risorse sono destinate alle PMI. Il Ministero dello Sviluppo Economico ha pubblicato due circolari applicative del decreto 8 aprile 2019 sulle misure per l’internazionalizzazione delle imprese in paesi extra-UE.
Finanziamenti e-commerce
Iniziamo dalla circolare sull’e-commerce: ogni impresa può chiedere fino a 300mila euro per creare o sviluppare una propria piattaforma informatica, gestirla, promuoverla e fare attività di formazione. L’agevolazione è destinata a società di capitali con almeno due bilanci depositati, anche in forma aggregata con contratto di rete.
La piattaforma di e-commerce deve riguardare un Paese di destinazione extra UE nel quale registrare un dominio di primo livello nazionale; è possibile utilizzare un marketplace oppure realizzare un proprio sito (in entrambi i casi, deve sussistere la registrazione del dominio).
La domanda si presenta sul portale Simest, utilizzando l’apposito modello. Se arrivano richieste di chiarimenti o integrazioni, l’impresa è tenuta a rispondere entro 15 giorni, pena la decadenza dell’istanza presentata.
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Il finanziamento deve essere compreso fra un minimo di 25mila euro e un massimo di 200mila euro in caso di utilizzo di un marketplace fornito da terzi e 300mila euro per la realizzazione di un proprio portale. In ogni caso, il finanziamento non può superare il 12,5% dei ricavi medi degli ultimi due esercizi. La durata massima del finanziamento è di quattro anni, con rimborso in sei rate semestrali.
L’erogazione avviene in due tranche: il 50% entro 30 giorni dall’adempimento delle eventuali condizioni sospensive (inclusa la consegna della garanzia), il restante 50% entro 17 mesi dalla data del perfezionamento, se vengono rispettati gli adempimenti di rendicontazione e presentazione delle garanzie richieste.
Finanziamenti export manager
Per quanto riguarda il temporary export manager, finanziamento fino a 15omila euro per le spese relative alle prestazioni professionali, che devono essere almeno pari al 60% del finanziamento concesso e quelle connesse alla realizzazione del progetto elaborato con l’assistenza del TEM.
Le spese per il temporary export manager risultano da specifico contratto di servizio, che indica i dati del professionista, l’oggetto della prestazione, il calendario degli interventi da effettuare, i Paesi di destinazione extra UE, durata minima di almeno sei mesi, corrispettivo economico pattuito tra le parti, compresi viaggi e soggiorni, altre eventuali informazioni necessarie alla gestione del rapporto.
Anche in questo caso, agevolazione rivolta solo a società di capitali con almeno due bilanci depositati, la domanda di finanziamento deve riguardare al massimo tre paesi extra UE, la presentazione avviene online tramite il portale Simest.
C’è un minimo di 25mila euro, mentre come detto il finanziamento massimo è pari a 150mila euro, in ogni caso nel limite del 12,5% dei ricavi degli ultimi due anni. Analoghe le condizioni relative a durata (quattro anni) e erogazione in due tranche del 50%.