Appalti: limiti all’offerta più vantaggiosa

di Barbara Weisz

Pubblicato 16 Febbraio 2015
Aggiornato 17 Febbraio 2015 15:18

Meno ricorso all'offerta economicamente più vantaggiosa, preparazione funzionari, qualità della progettazione, meno commissari straordinari: audizione Buzzetti in Senato sul Ddl appalti.

Limitare il ricorso all’offerta economicamente più vantaggiosa negli appalti, più spazio a qualità e risultato, meno ricorso a commissari straordinari, investimenti nella formazione dei funzionari pubblici: sono alcune delle proposte presentate dal presidente dell’Associazione nazionale costruttori edili (ANCE), Paolo Buzzetti, nel suo intervento in commissione Lavori Pubblici al Senato, nell’ambito dell’esame del disegno di legge di recepimento delle direttive europee su appalti e concessioni.

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Offerta più vantaggiosa

Per quanto riguarda il criterio dell’offerta più vantaggiosa, l’ANCE propone di non utilizzarlo sotto i 2,5 milioni di euro, di limitarlo agli appalti tecnicamente più complessi al di sopra di questa soglia e fino al raggiungimento delle soglie comunitarie (quella ordinaria per i lavori è pari a 5.186.000). E comunque, in caso di selezione tramite offerta economicamente più vantaggiosa, si chiede la presenza di almeno due commissari esterni, selezionati da albi nazionali. Chiesto anche di abbandonare la logica del massimo ribasso, per privilegiare la qualità e i risultati, e di effettuare controlli più sostanziali che formali.

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Altre proposte dei costruttori edili

Altre richieste per rendere il mercato più trasparente e competitivo:

  • meno commissari straordinari, più responsabilizzazione dei soggetti competenti della PA;
  • investire nella formazione tecnica dei funzionari pubblici, e introdurre criteri di rating delle amministrazioni, che attestino il livello di qualità;
  • no al ricorso a centrali di committenza al di sotto di una certa soglia di importo (ad esempio, 500mila euro);
  • meccanismi per incentivare un adeguato livello qualitativo della progettazione messa a base di gara, anche dando la possibilità di incassare la garanzia in caso di aumento dei costi dell’opera dovuti a difetti o errori di progettazione;
  • revisione del sistema SOA (certificazione obbligatoria), incentivando indipendenza di giudizio, controlli più efficaci sull’attività svolta,  nuovi  criteri reputazionali;
  • affidamenti in house: attenzione al rischio di intensificare questa modalità in seguito alle norme UE, la proposta è di consentirli solo a seguito di indagini di mercato che valutino l’assenza di concorrenza sulla specifica tipologia di lavori;
  • per gli appalti, un unico testo normativo con le norme fondamentali del Codice e del Regolamento, che disciplini appalti e concessioni, al quale si possono affiancare strumenti come bandi-tipo e linee guida.