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Taglio del cuneo fiscale: Padoan, decidere tra imprese o lavoratori

di Barbara Weisz

6 Marzo 2014 15:50

Il ministro Padoan fornisce i primi dettagli sul taglio del costo del lavoro, con un possibile aut aut tra sgravio IRAP o IRPEF: tutte le misure in arrivo.

Il Ministero dell’Economia sta definendo i provvedimenti che porteranno alla riduzione strutturale del costo del lavoro. Il taglio del cuneo fiscale – primo impegno fiscale del governo Renzi – sarà pari a dieci miliardi. Il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, assicura che sarà «un intervento forte» e «le coperture arriveranno dalla Spending Review con 5 miliardi nel 2014 e con misure transitorie come il rientro dei capitali». Le misure sono attese per maggio, nell’ambito di un più ampio provvedimento di riforma fiscale.

=>Programma di Governo: taglio da 10 mld per il cuneo fiscale

Taglio IRAP o IRPEF?

Il Governo non ha ancora ufficializzato il meccanismo da attivare. Secondo il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, intervistato dal Sole24Ore, «sarebbe utile concentrare tutto l’intervento in una direzione: o tutto sulle imprese e quindi IRAP e oneri sociali, oppure tutto sui lavoratori attraverso l’IRPEF». Le ipotesi allo studio:

  • Sgravio IRPEF in busta paga (destinando almeno 7,5 mld dei fondi disponibili).
  • Taglio IRAP 30% (assorbendo per intero i 10 mld disponibili), com richiesto da Confindustria.

Rete Imprese Italia – nell’audizione in commissione Finanze al Senato sul rapporto Fisco / Contribuenti – ha inoltre proposto di alzare la franchigia di esenzione IRAP, definire i soggetti esonerati perché privi di organizzazione, tagliare le tasse destinandovi tutti i proventi della lotta all’evasione, attuare le misure in Delega Fiscale sulla tassazione d’impresa e le semplificazioni burocratiche.

SOS tasse locali

Un SOS fiscale arriva anche dalla Corte dei Conti: il presidente Raffaele Squitieri in audizione al Senato. La pressione fiscale è arrivata al 44%, con un incremento «imputabile per oltre i 4/5 alla dinamica delle entrate locali», la cui quota «su quelle dell’intera pubblica amministrazione si è più che triplicata (dal 5,5% del 1990 al 15,9% del 2012)». In 20 anni, +130% di tasse a livello locale. Si è inastaurato un meccanismo per cui lo Stato centrale «taglia i trasferimenti ma lascia invariato il prelievo di sua competenza» mentre gli enti locali, per sopperire, hanno «aumentato le aliquote dei propri tributi, a volte anche più dell’occorrente».

Altre misure

Prima delle riforme fiscali arriveranno altri provvedimenti economici. E’ imminente, conferma Padoan, il decreto di saldo alle imprese di 60 mld di debiti PA: «sbloccheremo i pagamenti anche sul 2013 e per il futuro attueremo un sistema basato sulle certificazioni e sulla trasparenza. Grazie al coinvolgimento della Cdp pensiamo di poter risolvere strutturalmente il problema». Il provvedimento sarà in agenda in uno dei prossimi consigli dei ministri. Mercoledì 12 marzo invece sarà il giorno in cui il governo approverà il Jobs Act e stanzierà due miliardi per l’edilizia scolastica, oltre a presentare l’atteso Piano Casa.