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Detrazioni Irpef: rimborso in busta paga con verifica

di Barbara Weisz

Pubblicato 27 Gennaio 2014
Aggiornato 16 Giugno 2014 08:14

Detrazioni fiscali IRPEF: per familiari a carico sopra 4mila euro niente rimborso automatico in busta paga ma solo previo controllo del Fisco.

Le detrazioni Irpef  applicate nella dichiarazione dei redditi 2014 riservano un’amara sorpresa per molti contribuenti: addio al rimborso automatico in busta paga se si ha diritto a detrazioni fiscali oltre 4mila euro, per carichi di famiglia o per crediti in eccedenza dell’anno precedente. In questi casi, scatteranno i controlli dell’Agenzia delle Entrate per la restituzione di somme in eccedenza e solo dopo una verifica si avrà diritto a incassare il credito d’imposta: lo prevede la Legge di Stabilità 2014 (comma 586).

Rimborsi fiscali

Come si evince anche dalle istruzioni per la compilazione del nuovo Modello 730, i controlli mirano a contrastare l’erogazione di «indebiti rimborsi dell’imposta sul reddito delle persone fisiche». In questi casi non sarà più il responsabile dell’assistenza fiscale (come il CAF) a valutare il diritto al rimborso, ma l’Agenzia delle Entrate.Entro 6 mesi dalla scadenza per la trasmissione della dichiarazione (es.: per il 730 entro dicembre) o dalla trasmissione (se successiva alla scadenza per chi presenta la dichiarazione in ritardo), l’Agenzia effettuerà «controlli preventivi, anche  documentali, sulla spettanza delle detrazioni per carichi di famiglia in caso di rimborso complessivamente superiore a 4mila euro, anche determinato da eccedenze d’imposta derivanti da precedenti dichiarazioni».

Detrazioni fiscali 2014

La norma ha sollevato qualche dubbio interpretativo: la formulazione fa pensare che il tetto di 4mila euro sopra il quale scatta il controllo preventivo possa riferirsi a tutte le detrazioni Irpef (anche quelle del 19% come spese sanitarie e interessi del mutuo). La norma parla infatti di controlli anche per un “rimborso complessivo” determinato da detrazioni ed eccedenze d’imposta superiori a 4mila euro, quali che siano le detrazioni applicate: il riferimento ai carichi di famiglia riguardi solo il controllo? Ma visto che le detrazioni devono essere adeguatamente documentate (da scontrini e fatture) non è su questo che l’Agenzia effettuerebbe controlli, bensì sull’effettiva spettanza in base alla corretta interpetazione del concetto di familiari a carico.

Detrazioni per carichi di famiglia

A risolvere il dubbio intervengono le istruzioni di compilazione del 730: «da quest’anno l’Agenzia delle Entrate, entro il mese di dicembre (oppure entro sei mesi dalla data della trasmissione dello stesso modello, se questa è successiva alla scadenza del 30 giugno), effettua dei controlli preventivi, anche documentali, sulla spettanza delle detrazioni per carichi di famiglia in caso di rimborso complessivamente superiore a 4mila euro, anche determinato da eccedenze d’imposta derivanti da precedenti dichiarazioni. Il rimborso che risulta spettante al termine delle operazioni di controllo preventivo è erogato dall’Agenzia delle Entrate».

Questa formulazione sembra escludere che l’Agenzia intenda effettuare controlli su tutte le situazioni in cui il credito Irpef è superiore ai 4mila euro. Nelle istruzioni del 730 la delimitazione alla correttezza delle detrazioni per carichi di famiglia è esplicita. Ma attenzione: il controllo scatta anche se le detrazioni per carichi di famiglia da sole non superano i 4mila euro:  sommate alle altre detrazioni o ai crediti di imposta dell’anno precedente concorrono a sforare il tetto, allora scatta il controllo.

Familiari a carico

Se ne deduce che i contribuenti senza familiari a carico non saranno sottoposti a controllo aggiuntivo, e continueranno a ricevere i rimborsi automaticamente senza alcun controllo. Ricordiamo che la legge considera a carico i familiari, anche se non conviventi, che hanno conseguito un reddito complessivo inferiore 2.840,51 euro. Per familiari si intendono coniuge (a meno che non sia intervenuta seprazione legale) e figli. Si possono considerare a carico anche i conviventi (fermo restando il precedente limite di reddito) seguenti: congiuge legalmente ed effettivamente separato, discendenti dei figli, genitori, generi e nuore, suoceri, fratelli e sorelle, nonni.