Garanzia Giovani, lavoro entro sei mesi

di Barbara Weisz

Pubblicato 23 Giugno 2016
Aggiornato 27 Giugno 2016 09:10

Un giovane su tre trova lavoro dopo un mese, uno su due entro sei mesi, strumento più usato il tirocinio : rapporto ISFOL su Garanzia Giovani.

Un giovane su tre (il 34,5%) trova lavoro un mese dopo aver concluso il percorso Garanzia Giovani, mentre la percentuale sfiora il 40% dopo due mesi (39,7%) e raggiunge il 43,8% a distanza di sei mesi: lo rileva l’ultimo Rapporto sulla Garanzia Giovani in Italia dell’ISFOL, che registra un incremento dell’occupazione dell’8% tra gli iscritti al programma ed un intervento per oltre 250mila giovani, il 40% dei quali presi n carico dai servizi.

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Lo strumento più utilizzato di Garanzia Giovani è il tirocinio extra-curriculare, scelto dal 64% degli iscritti. Il tasso di  inserimento passa dal 19,6% a un mese dalla conclusione del tirocinio al 27,5% dopi sei mesi, comportando  un  incremento in termini relativi del 40,6%.

Seguono accompagnamento al lavoro 11,2%, bonus 10,5%, formazione per l’inserimento lavorativo 6,8%, quella per il reinserimento 4,3%. Solo lo 0,4% prende iniziative di autoimpiego.

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La Garanzia Giovani è operativa dal 2014, sulla base di una Raccomandazione UE del 2013, estendendo l’iniziativa ai Neet fino a 29 anni. La percentuale di occupati aumenta con il salire dell’età e del titolo di studio. Interessanti le differenze territoriali fra profili di occupabilità: sposandosi verso Sud si svuotano le classi centrali (indice fra 40 e 60) mentre salgono quelle con indici più alti, che denotano maggior difficoltà di inserimento nel mercato del lavoro.

Il 39% dei giovani iscritti ha conosciuto il Programma grazie al passa parola, il 24% attraverso centri per l’impiego, agenzie per il lavoro e centri per l’orientamento e il lavoro, il 19,4% grazie al Web, social network e New Media.

Soddisfazione per i risultati raggiunti è stata espressa dal ministero del Lavoro, Giuliano Poletti, e da Stefano Sacchi, Commissario straordinario ISFOL, che rileva un miglioramento progressivo per «tutti gli indicatori del monitoraggio, da quelli che descrivono gli aspetti organizzativi fino a quelli che riguardano gli esiti occupazionali».