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Recupero crediti in forte aumento, grazie anche all’AI

di Anna Fabi

19 Maggio 2025 11:14

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Le società di recupero crediti hanno scoperto l'intelligenza artificiale per velocizzare le operazioni, anche per le attività a distanza e via telefono.

Crescono i numeri del settore recupero crediti in conto terzi, contenuti nel XV Rapporto Unirec (Unione Nazionale Imprese a Tutela del Credito): gli importi gestiti hanno raggiunto i 191 miliardi di euro, in crescita dai 174 miliardi del 2023, mentre i crediti riscossi sono stata pari a 21 miliardi, in aumento del 23% sull’anno precedente.

In maggiore difficoltà l’attività di recupero in conto proprio, sia negli importi gestiti (-3%) sia nel numero di pratiche (-13%). Di contro, l’importo complessivo dei debiti da recuperare è triplicato, raggiungendo i 29,6 miliardi di euro.

Recupero crediti in conto terzi: la fotografia italiana

Ogni società di recupero crediti in conto terzi gestisce in media oltre 300mila pratiche, con un importo medio affidato di circa 4mila euro. La provvigione media è del 3,9%. Gli importi affidati riguardano nel 46% il B2B e nel 54% il B2C.

Ad affidare il recupero delle proprie fatture insolute ad operatori specializzati sono soprattutto le aziende della Lombardia (che occupano una fetta pari al 12% delle pratiche totali affidate e del 16% degli importi gestiti), seguite da quelle localizzate in Lazio, Campania, Sicilia ed Emilia-Romagna. Le attività di recupero, nel 2024, sono risultate particolarmente efficaci in Sicilia e Campania (13% e 10%).

In alcuni casi l’attività di gestione è svolta per conto di cessionari (soggetti terzi che acquistano i crediti), ad esempio da un fondo, fattispecie che riguarda il 62% degli importi complessivi affidati, mentre nel restante 38% dei casi il mandato di gestione è dato direttamente dal creditori originari. Questa seconda tipologia di registrato nel 2024 un vero boom, segnando un +25% rispetto al 2023, rispetto +2% dei crediti da cessionari.

L’attività affidata dai creditori originari risulta più efficace, riuscendo a recuperare quasi un quarto degli importi affidati (+24%). Di contro, risulta in salita la strada del recupero dei crediti smobilizzati (-3%), trattandosi in genere di fatture più difficilmente esigibili e di situazioni spesso recidive.

I cessionari committenti sono perlopiù aziende del settore bancario (61%) e finanziario (33%). La fanno da padrone anche nel comparto dei recupero da creditori originari (assieme occupano l’80% del mercato). In termini di numero di pratiche gestite, invece, prevale il settore Utility e TLC con il 55% (+10% rispetto al 2023) del totale dei creditori originari.

Recupero crediti più efficiente con l’IA

L’aumento delle insolvenze gestite dal sistema si accompagna all’adozione di nuove tecnologie per le operazioni di recupero, affidate all’intelligenza artificiale. Il 41% delle aziende del comparto usa già questa tecnologia, e nella maggior parte dei casi l’adozione è molto recente. Il 9% la utilizza invece da oltre due anni, mentre il 14% ha effettuato i primi investimenti negli ultimi sei mesi.

L’IA viene impiegata per lo più in attività di monitoraggio e analisi dei dati (86%), automazione dei processi e miglioramento dell’efficienza operativa (83%).

Nel solo 2024, il fatturato del settore è stato pari a 2,5 miliardi di euro, per il 94% generato dall’attività di recupero crediti, gestiti per l’83% a distanza e via telefono, impegnando 16mila operatori. Il beneficio più frequentemente dell’AI segnalato dalle aziende di recupero crediti è la velocizzazione delle operazioni (94%), seguito dal controllo dei processi (88%).